I lavoratori dello stabilimento Whirlpool di via Argine stanno manifestando davanti alla prefettura di Napoli a piazza Plebiscito, un delegazione di sindacalista è stata ricevuta dal Prefetto.
"Oggi siamo dal prefetto, aspettiamo una risposta circa l'intervento del premier sulla vertenza Whirlpool. Ieri Patuanelli ha preso l'impegno con la delegazione di portarla in Consiglio dei ministri - ha detto Massimiliano Nobis, segretario nazionale della Fim Cisl - Aspettiamo uno sforzo ulteriore del governo sul gruppo americano - ha aggiunto Nobis - perché possa mantenere la produzione in Italia. Una produzione pero che deve avere marginalità e prospettiva per garantire l'occupazione nei prossimi anni".
“L’incontro di ieri con il Mise e l’azienda sulla vertenza Whirlpool è stato molto deludente - dichiara Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico che sta partecipando alla protesta a piazza Plebiscito - Ciò che ci delude è che si consenta ad una multinazionale di dire bugie davanti alle massime Istituzioni dello Stato. Quando la multinazionale piange miseria e dice che Napoli va chiusa perché il prodotto non funziona nasconde il fatto che invece Whirlpool ha guadagnato in questo trimestre molto più del 2019 nonostante l’emergenza pandemica. Inoltre, da quello che sappiamo, le lavatrici prodotte a Napoli andranno a farle altrove. Questa è una battaglia di dignità per la vita delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche di rispetto per le Istituzioni italiane. Tutti gli stabilimenti in Italia oggi sono in sciopero perché l’azienda ha dimostrato tutta la sua inaffidabilità.Non riusciamo a capire il vero motivo per cui vogliono chiudere lo stabilimento di Napoli, e finché non lo capiamo, la protesta delle lavoratrici e dei lavoratori non si fermerà”.
"La decisione di Whirlpool è inaccettabile in termini sociali ed economici. Inaccettabile per quelle centinaia di lavoratori che rischiano di perdere non solo il loro lavoro ma le loro vite spese in quella fabbrica - ha affermato il segretario generale della Cgil di Napoli, Walter Schiavella - Dobbiamo dare una risposta precisa - ha precisato Schiavella - perché quella decisione inaccettabile è anche un insulto alla città, al Mezzogiorno, all'intero paese. Una decisione che merita risposte forti. La risposta forte del sindacato e' già decisa: lo sciopero generale dell'intera area metropolitana per il 5 novembre nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, per garantire la sicurezza di tutti coloro che parteciperanno e dei cittadini". "Una risposta forte - ha aggiunto Schiavella - alla quale chiamiamo tutta la citta' a dare sostegno e solidarietà. Ma servono altre risposte, a partire da quella del governo, che ancora non arriva in maniera decisa, capace di imporre alla multinazionale un vero cambio di rotta e di far pagare ad essa il prezzo delle scelte scellerate che sta facendo. Whirlpool non può pensare che tutto resti come prima. Così come non si puo accettare il silenzio del mondo delle imprese. Dov’è Confindustria questa vicenda? Pensa solo a picchiare sui diritti dei lavoratori, a ostacolare il rinnovo dei contratti, ad immaginare un paese dove l'impresa decide, fa e disfà. Noi a questo gioco non ci stiamo. Pensiamo ad un paese - ha concluso Schiavella - dove il lavoro abbia la sua dignità e, come dice la Costituzione, sia al centro delle strategie di sviluppo future. Per questo la battaglia dei lavoratori della Whirlpool è la battaglia del paese, di Napoli e del Mezzogiorno".
“Abbiamo riconfermato al prefetto tutte le nostre iniziative, a partire dallo sciopero del 5 novembre, perché per noi è irrinunciabile mantenere il presidio produttivo di Whirlpool a Napoli - ha detto il segretario generale della Uil Campania, Giovanni Sgambati - La tensione sociale dei prossimi giorni va governata. Se non c'e' un'attenzione reciproca si rischia che la cosa possa sfuggire di mano”.