Napoli

Con le elezioni amministrative sono cambiati anche gli equilibri della Città Metropolitana di Napoli.

Il Pd ha infatti deciso di uscire dal governo della Città Metropolitana di Napoli, lasciando le deleghe che erano state assegnate ai suoi esponenti dal sindaco Luigi de Magistris. 

Una decisione che segna la fine di un rapporto, quello tra i dem e de Magistris, che, se pur tra mille difficoltà, fino a gennaio sembrava poter essere la base sulla quale ostruire anche un laboratorio politico in vista delle comunali. Poi l’emergenza Covid-19 e l’esplosione del fenomeno Vincenzo De Luca, conclusasi con la vittoria da record alle regionali scorse, ha fatto crollare ogni speranza di rapporto.

A restituire le deleghe sono Giuseppe Cirillo, sindaco di Cardito che ha la delega ai traporti, e Giuseppe Tito, sindaco di Meta di Sorrento, che ha le deleghe a piano strategico, fondi comunitari e nazionali per le politiche di coesione. 

“La città metropolitana è stata  guidata in questi anni da un accordo istituzionale tra le maggiori forze partitiche della città - si legge nel comunicato dei democratici - Il sindaco Metropolitano, Luigi De Magistris, ha deciso di trasformare questo accordo istituzionale in un accordo politico finalizzato alla gestione della prossima campagna elettorale per le elezioni amministrative. Da oggi dunque, la città metropolitana sarà guidata da una alleanza strutturale tra Dema e Forza Italia. In questi anni i consiglieri metropolitani del PD hanno realizzato con fatica importanti battaglie politiche a sostegno dei nostri comuni, tuttavia è necessario prendere atto che la collaborazione istituzionale immaginata dalla Legge Delrio, e messa in pratica dai nostri consiglieri, è stata scambiata dal sindaco per un patto politico.

Il PD resterà sempre dalla parte degli amministratori locali e dei comuni come ha saputo dimostrare alle ultime elezioni regionali ed amministrative, risultando la prima forza politica di Napoli e della sua area metropolitana”. 

Luigi de Magistris non ha gradito la decisione presa dal Pd e ha risposto con durezza. 

"Non condividiamo - ha affermato il sindaco - i comportamenti di chi, in vista delle prossime campagne elettorali, è disposto a minare gli importanti progetti di intervento a sostegno della comunità metropolitana. Apprendiamo che il Segretario del partito democratico di Napoli ha deciso di rimettere le deleghe finora esercitate in città metropolitana. Da parte nostra continueremo ad impegnarci a sostegno di tutti i territori e di tutti i cittadini dell'intera area metropolitana di Napoli, avendo a cuore di non condizionare mai l'attività amministrativa da valutazioni strumentali e giochi politici in funzione di campagne elettorali e alleanze politiche. Rimane ferma la nostra volontà di collaborare con tutte le forze politiche presenti in consiglio metropolitano per sostenere i comuni e i cittadini tutti in questo momento cosi' difficile per le nostre comunità. L'unica bussola per orientarci nel lavoro dei prossimi mesi rimane sempre l'interesse pubblico e dei cittadini. Auspichiamo il senso di responsabilità che sinora ha contraddistinto i rappresentanti istituzionali della città metropolitana che ad oggi non hanno fatto mai mancare il proprio contributo ed hanno saputo anteporre l'interesse comune a quello di parte". 

Gli equilibri sono mutati e in vista delle comunali si prevedono scintille tra gli arancioni e un Partito Democratico che sembra essere diventato improvvisamente compatto nel contrastare l’esperienza di de Magistris a Napoli.