“Da più parti ci sentiamo attaccati, additati, quasi fosse quello di Mirabella un comune popolato da untori. Non è così e non ci arrendiamo ad inutili cacce alle streghe, che ai tempi della pandemia da coronavirus ad altro non servono che ad alimentare inutili e sterili polemiche”. L’assessore Raffaella D’Ambrosio, componente dell’esecutivo Ruggiero con delega alla cultura, racconta i numeri dell’emergenza covid in paese, affrontata con grande spirito di sacrificio dall’intera comunità.
“Per capire cosa sia successo e cosa stia accadendo a Mirabella si deve partire dai numeri - spiega al telefono l’assessore -. Nel nostro comune abbiamo avviato una campagna di indagine sanitaria con pochi precedenti. In un comune di 7500 persone sono stati eseguiti e processati oltre mille tamponi. Di questi 800 dall’Asl e i restanti presso laboratori privati. Con grande spirito di comunità e di collaborazione tutte le persone intercettate per i rischiosi cluster che si sono accesi in paese, si sono subito dimostrate collaborative. Gli ultimi 21 positivi (cinque di questi tamponi per ragioni cliniche e di laboratorio vanno ripetuti, ndr) sono solo gli ultimi numeri di una indagine certosina, che poteva restituire un quadro ancor più critico. Sono 112 i contagiati da coronavirus accertati. Se abbiamo effettuato indagini così accurate è accaduto perché i primi contagi più numerosi ci sono stati in una scuola. Come non essere così attenti se di mezzo ci sono i più piccoli come anche gli anziani?
Non siamo untori ma, anzi, una comunità coesa che ha effettuato un numero di tamponi incredibile e che è riuscita ad accertare e circoscrivere il rischio. Sono fiduciosa: tra 15 giorni grazie ai tamponi fatti potremmo sentirci al sicuro”.
E sull’ipotesi zona rossa in paese, nessun dubbio per l’assessore D’Ambrosio: “Non ci sono le condizioni, lo hanno deciso gli esperti. Il nostro sindaco Giancarlo Ruggiero ieri, da remoto, ha avuto una call conference con il prefetto per aggiornare la dottoressa Spena sulla stazione in paese e sull’indagine epidemiologica. E’ seguito un confronto con l’unità di crisi regionale. Non ci sono le condizioni per dichiarare la zona rossa. Senza contare che, nei fatti, lo siamo comunque. Nessuno viene più a Mirabella, i negozi e le strade sono vuote. Insomma, è come fossimo comunque una zona rossa. Per quello che concerne lo stato di salute dei nostri concittadini che, purtroppo, sono rimasti contagiati: il 90 per cento delle persone sono asintomatiche e questo è un dato che ci conforta”.