Foiano di Val Fortore

Comunità Montane, Ato, ambiti territoriali, unioni di enti: strutture sovracomunali concepite per sgravare, alleggerire e completare il lavoro dei comuni, hanno funzionato? No secondo chi, da amministratore, ne fotografa una situazione palese di stallo, controproducente per comuni piccoli e per zone come il Fortore che avrebbero bisogno di tutt'altro attivismo istituzionale. 


E' forte la rabbia di Giuseppe Ruggiero, sindaco di Foiano e e consigliere provinciale dem, per lo stato d'empasse che vivono questi enti: “Se qualcuno si fermasse solo un attimo per constatare lo stato in cui versano le Comunità Montane in Regione Campania, non potrebbe che proporne la chiusura. Fra pochissimi anni questi Enti rimarranno senza personale. Enti ormai svuotati da ogni funzione, in grado di gestire unicamente la delega forestale, i cui operatori a breve saranno dimezzati nei numeri. La legge regionale n° 6 del 1998 si è dimostrata semplicemente un fallimento, provvedimento legiferato nel momento in cui il governo Prodi decise che la sopravvivenza di questi Ente era non più di interesse nazionale, bensì di competenza regionale. Era la stagione in cui si pensava che questi Enti fossero il male assoluto dell’Italia, stagione che successivamente è toccata alle province. Credo che le rappresentanze regionali, specie quelle delle aree montane debbano chiarire di che morte debbano morire questi Enti, oppure rilanciarle con un serio piano di assunzioni e deleghe importanti che rendano queste il motore dei servizi associati per le aree montane e spesso marginali. Invece constatiamo la proliferazione di altre forme associative le cui funzioni invece dovrebbero ben integrarsi fra i compiti delle Comunità Montane”. 


Non solo le Comunità Montane: l'ato rifiuti non funziona, così come gli ambiti sociali e Ruggiero lo sottolinea  : “Io credo che quando una legge non produce gli effetti sperati, significa che la legge è stata fatta male oppure semplicemente non è applicabile. Il ritardo con cui sono stati costituiti gli ATO rifiuti e la loro palese inoperosità dimostra essenzialmente che non solo non è possibile lasciare al territorio la gestione dei propri rifiuti, tutto questo per gli scontri campanilistici in atto, ma soprattutto per l’incapacità gestionale di tanti sindaci che di fronte ad un problema come quello della gestione dei rifiuti, credono di poter nascondere la cenere sotto il letto sperando che qualcun altro risolva il proprio problema. Stessa cosa vale per gli ambiti sociali, che con estrema difficoltà stanno cercando di darsi forme organizzative molto diverse rispetto alla semplice associazione fra i comuni, ambiti che spesso dialogano male con i relativi omologhi del sistema sanitario regionale, creando più disservizi che prestazioni vere e proprie per le fasce più deboli”.

Servirebbe quindi un'inversione di tendenza, un intervento istituzionale per ridisegnare completamente il settore, le funzioni, le responsabilità, per aiutare i territori e per ridisegnare strutture che così sono completamente inutili secondo Ruggiero: “Credo che la Regione Campania debba ridisegnare l’organigramma degli enti sovracomunali. ATO rifiuti, Ente idrico Campania, Ambiti Sociali, Comunità Montane, Gruppi di Azione locale, Enti Parco, Consorzi di bonifica vadano tutti armonizzati comprendendo quali enti debbano avere un senso riprogrammandone anche le funzioni, per poi coordinarle rispetto ai compiti degli enti provinciali. Occorre che la politica senta la necessità di affrontare questo problema perché incalzata dai territori, i quali spesso hanno difficoltà nell’esprimersi concretamente”.