Ha ammesso i fatti che le sono stati contestati, ma ha attributo agli stessi una valenza del tutto opposta a quella tratteggiata dall'accusa. E' vero, ho comprato la droga e l'ho consegnata, ma sulla scorta di un mandato ad acquistare da parte di un gruppo di persone di Solopaca che conosco da tempo. Dunque, nessun attività di spaccio e nessuna forma di guadagno per lei che, del resto, è una consumatrice di stupefacenti: una dipendenza alla quale non riesce a resistere, che l'aveva spinta, anche durante il lockdown, a procurarseli.
Assistita dall'avvocato Ettore Marcarelli, si è difesa così Angela Fusco, la 45enne di Solopaca che sabato scorso era finita agli arresti domiciliari sulla scorta di una ordinanza adottata dal gip Gelsomina Palmieri in una indagine del sostituto procuratore Flavia Felaco e dei carabinieri della Stazione di Solopaca.
Questa mattina l'interrogatorio di garanzia, nel corso del quale la 45enne, rispondendo alle domande, non si è sottratta alle responsabilità emerse dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali e dalle riprese di una telecamera installata nei pressi della sua abitazione.
Circostanze alle quali ha dato però un significato diverso, escludendo quella sorta di servizio di delivery che l'inchiesta le ha attribuito. Andava a rifornirsi di kobrett, eroina, marijuana, hashish e cocaina, quasi ogni giorno, a Caivano, al Parco verde, ma lo faceva su incarico di alcuni tossicodipendenti, che in molte occasioni le pagavano anche il gasolio per la sua Clio, con la quale raggiungeva l'hinterland napoletano. Perchè proprio lei e non altri? Perchè è donna e, soprattutto, incensurata, ha concluso.
In attesa del Riesame, il suo difensore ha chiesto la revoca o l'attenuazione della misura cautelare.