Nel pomeriggio, a porte chiuse, era in programma Scandone Avellino - Partenope Sant'Antimo, ma la possibilità di un contatto diretto tra la squadra ospite e un caso covid nei giorni scorsi ha determinato il rinvio della sfida. Ecco la replica della Partenope sui canali social: "La PSA Partenope Sant’Antimo rende noto che nel pomeriggio odierno è stato negato a squadra, staff e dirigenti l’accesso al PalaDelMauro, dove alle ore 18 si sarebbe dovuta giocare la gara valida per la 1^ giornata della SuperCoppa del Centenario tra Scandone Avellino e la formazione santantimese. La società irpina ha motivato la sua decisione facendo riferimento ad un presunto contatto che la PSA avrebbe avuto oltre 10 giorni orsono con un soggetto positivo. - si legge nella nota del club - La PSA Partenope Sant’Antimo, che ha immediatamente contattato il Segretario Generale della Lega Pallacanestro Massimo Faraoni e che su sua indicazione ha atteso gli arbitri nel parcheggio della struttura per consegnar loro la lista, ci tiene a precisare di aver seguito scrupolosamente il protocollo sin dal giorno del raduno, e di aver eseguito l’autocerficazione Anamnesi settimanale nella giornata di martedì scorso il cui riscontro non ha destato nessuna preoccupazione. Nessuno tra lo staff e i giocatori ha avuto o mostrato alcun tipo di sintomo. Il risultato è stato trasmesso poi sia alla Lega che alla Scandone Avellino.
Noi siamo arrivati qui pronti a giocare, ma non ci hanno fatto neanche entrare nella struttura. - ha affermato il general manager della PSA Vittorio Di Donato - A quel punto, essendoci attenuti rigidamente al protocollo, abbiamo contattato la Lega per capire cosa fare, e ci hanno esortato a registrare la nostra presenza agli arbitri così come abbiamo fatto. Siamo sconfortati, quello che doveva essere il nostro esordio stagionale si è trasformato in un pomeriggio paradossale passato in un parcheggio. L’unica cosa che possiamo e dobbiamo fare è chiedere chiarezza a Fip e Lega Pallacanestro, che ci siano disposizioni certe che evitino il riproporsi di situazioni come questa, in cui di fatto una partita non è stata giocata in virtù di un sospetto”.