Cava de' Tirreni

“All’indomani dell'inchiesta che ha travolto la città di Cava de’ Tirreni, fa male scontrarsi proprio qui, in casa nostra, con l'ombra di pesanti reati che fanno riferimento ad un metodo di gestione della cosa pubblica che riguarda da tempo un’intera Regione e che abbiamo denunciato durante tutta la campagna elettorale" E' l'amaro commento di Davide Trezza, coordinatore di Potere al Popolo. 

"Le accuse degli inquirenti su presunte irregolarità e favori che riguarderebbero funzionari pubblici per agevolare l'accesso a procedure concorsuali e successive assunzioni sono l'ennesima ferita. Di raccomandazioni ne è piena l’Italia si dirà, eppure è proprio la mancanza di lavoro il vero dramma di questa regione ed è anche il primo fattore di esclusione sociale responsabile di quelle disfunzioni che con un effetto a catena si tramutano nelle varie forme di povertà ed emarginazione che fanno della Campania una delle regioni con il più alto numero di giovani menti costrette ad emigrare, perché la corruzione non premia le intelligenze ma le sotterra a vantaggio delle clientele. È così che un territorio muore portandosi via intere generazioni. Una tendenza che abbiamo provato ad invertire candidando alle ultime elezioni una lista di ragazzi che non sono mai stati inquinati da legami ambigui e pericolosi” Aggiunge il coordinatore del movimento politico. 

"I potenziali risvolti dell'inchiesta a carico del dirigente degli Affari Generali nel comune di Cava sono tutt'altro che secondari, pertanto ci aspettiamo che la Giunta e i consiglieri eletti attivino i controlli sulle procedure concorsuali collegate al dirigente coinvolto e alle scelte assunte nell'esercizio del suo incarico di Responsabile del Personale. Ci auguriamo che il sindaco sappia rimodulare l'assetto organizzativo dell’ente sostituendo la figura sospesa con un'altra di comprovata affidabilità in attesa che la magistratura accerti i fatti e le responsabilità." Conclude Trezza.