Il Napoli è in quarantena, nella famosa “bolla” idealmente piazzata su Castel Volturno e sull'hotel adiacente al Centro Tecnico. Ci resterà per le prossime due settimane, per ordine della ASL. Ieri, l'esito del quarto giro di tamponi in soli 8 giorni, in seguito al contagio di massa nel Genoa: tutti negativi, fatta eccezione per Zielinski ed Elmas. A meno di sgradite sorprese, può, dunque, ritenersi scongiurato il rischio di una escalation nel “gruppo squadra” partenopeo. La guardia resta, però, alta: oggi verranno effettuati nuovi test medici. Intanto, Juventus - Napoli resta sub iudice. L'avvocato Grassani ha puntualizzato che il club partenopeo non è indagato e che la Procura Federale della FIGC ha unicamente richiesto i documenti dal 2 al 4 ottobre, relativi al dialogo con le Autorità Sanitarie Locali, oltre a un consistente carteggio, che dimostrino il pieno rispetto del protocollo. Tornando al match non disputato domenica scorsa, all'Allianz Stadium, la Lega ha optato, come detto, per un un rinvio nella presa di posizione. Potrebbe verificarsi che il Napoli non subisca il 3-0 a tavolino per non essersi presentato rispettando l'ordine dell'ASL di non mettersi in viaggio; che la partita sia recuperata il prossimo 13 gennaio, ma venga, però, inflitto un punto di penalizzazione, qualora si appuri il mancato o non pieno rispetto del protocollo. Infine, è frattura totale con Milik, che dovrebbe essere escluso da tutte le liste dopo aver rifiutato la cessione e scelto di andare via a parametro zero.
Juve-Napoli resta sub iudice, gli azzurri entrano nella bolla
Spunta l'ipotesi del rinvio al prossimo 13 gennaio, ma con un -1 in classifica per gli azzurri
Marco Festa