Sorrento

Un avvocato, un imprenditore e due consulenti tecnici nominati dal giudice di pace di Sorrento sono finiti agli arresti domiciliari nell'ambito di un'indagine legata a frodi assicurative. I.quattro, un avvocato con studio legale a Meta di Sorrento, un imprenditore di Vico Equense, e i consulenti tecnici, sono tutti stati raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare eseguita dai militari del gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata, emessa dal gip del tribunale oplontino su richiesta della locale Procura. Sono accusati di corruzione in atti giudiziari e falsa perizia.

Le indagini, eseguite dagli uomini della tenenza di Massa Lubrense, hanno permesso di accertare come l'imprenditore, con l'ausilio del legale, avrebbe ''posto in essere due frodi ai danni di compagnie assicurative in materia di sinistri stradali, anche mediante false testimonianze e perizie d'ufficio compiacenti''.

Sono due i casi accertati dai finanzieri. Il primo chiama in causa uno dei due consulenti tecnici che, secondo le risultanze delle indagini, avrebbe depositato al giudice di pace di Sorrento una perizia ''attestante falsamente - spiega in una nota il procuratore capo di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso - un danno di oltre diecimila euro cagionato all'autovettura Ferrari riconducibile all'imprenditore, in cambio dapprima della promessa di 2.500 euro e successivamente della dazione di 1.500 euro in contanti da parte dell'avvocato''.

Il secondo riguarda invece il medico, consulente tecnico d'ufficio, che ''in cambio - si legge ancora nel comunicato stampa - della dazione indebita di 200 euro in contanti, ha depositato al giudice di pace di Sorrento una perizia attestante falsamente l'esistenza di un nesso causale tra un ulteriore sinistro stradale e le lesioni riportate dal conducente di un veicolo apparentemente entrato in collisione con un altro veicolo condotto dall'imprenditore, riconoscendo la sussistenza di un danno biologico nella misura del 3%''.

Durante l'esecuzione dell'ordinanza, la Guardia di Finanza ha anche proceduto a perquisizioni presso le abitazioni e gli studi professionali dai quattro indagati con l'obiettivo di acquisire ulteriori elementi di prova in ordine ai reati contestati sia ad eventuali altri sinistri oggetto delle indagini.