Il comune di Apice ha incaricato lo studio legale convenzionato al recupero della somma di circa 140 mila euro nei confronti dell’Alto Calore s.p.a.; somma divisa in due fatture emesse dall’Ente il 23 febbraio 2015: una di 71mila euro e l’altra di 69mila euro.
«Il responsabile del Settore finanziario da oltre un quinquennio ha sollecitato l’Alto Calore Servizi – si legge tra le motivazioni dell’Ente – all’emissione di comunicazione propedeutica alla fatturazione degli importi dovuti per canoni addizionali fognatura e depurazione versati dai cittadini apicesi utenti per il saldo 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014 sin qui. A trasmettere in forma ufficiale (anche tramite pec), il tabulato delle utenze con l’indicazione delle somme versate dagli utenti a titolo di canone fognatura e depurazione per gli anni 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015 sino al 31.03. Tale circostanza impedisce al Comune di verificare l’esatto importo delle somme ad esso spettanti e di adottare i provvedimenti propedeutici alla previsione in bilancio dei congrui stanziamenti».
Ma l’Alto Calore non ha dato nessuna risposta in merito al pagamento, «Nonostante tali somme – si legge ancora nella delibera – sono già materialmente nella disponibilità della Società in quanto, come evidente, viene corrisposta dagli utenti del servizio con il corrispettivo consumo di acqua».
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