18 infermieri contagiati dal coronavirus in meno di un mese in Campania. E l'allarme lanciato da Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato Nursing Up: “dopo gli episodi del Cardarelli e del San Leonardo di Castellammare, si è aggiunto alla lista nelle ultime ore anche il San Giovanni Bosco con il caso di due infermieri infettati, uno in servizio al Pronto soccorso, l’altro in Psichiatria. Ci dicono anche che, per sicurezza, come da prassi, i reparti sono stati momentaneamente chiusi. In cima alla lista c’è sempre il Cardarelli, con 11 infermieri contagiati: nello specifico, quattro del Pronto soccorso, quattro del 118 in servizio all’autoparco e altri tre tra Medicina 2 e Medicina 3. Preoccupa anche il San Leonardo di Castellammare di Stabia, dove si segnalano due contagiati nella centrale operativa del 118 e ancora sei tra infermieri e medici di altri reparti. Sale la tensione soprattutto tra gli operatori sanitari che gestiscono le emergenze sulle ambulanze e nella centrale operativa, dove si lavora tutti in uno stesso stanzone e mancano alcune misure di protezione. Preoccupazione anche in altri reparti in cui i nostri referenti ci segnalano la presenza di tre operatori positivi al reparto di Nefrologia, uno a Otorino e due a Chirurgia”.

Prosegue De Palma: “Registriamo anche le sentite proteste dei colleghi dell’Ospedale del Mare, dove per ora non ci sono casi di infermieri contagiati, ma cresce la tensione: in tal senso ci arrivano lamentele in merito alla dotazione dei dispositivi di protezione individuale per il personale. Nursing Up, a tal riguardo, raccoglie la denuncia di due infermieri: ‘Lavoriamo con le mascherine chirurgiche, che ci proteggono poco, soprattutto quando siamo in contatto con pazienti che fanno ossigeno-terapia. Siamo preoccupati. Necessitiamo di mascherine Fpp2 o Fpp3, che vengono date con il contagocce. Inoltre nel Pronto soccorso dell’ospedale non sempre vengono rispettati i distanziamenti. Siamo preoccupati per quello che potrebbe accadere non appena inizierà a diffondersi l’influenza. La situazione potrebbe degenerare con un numero maggiore di accessi in Pronto soccorso”.

Di qui la richiesta a De Luca e alle Asl di attuare una strategia di screening da concordare coi sindacati”.