Tiene banco il caso pestaggi in carcere a Santa Maria Capua Vetere. Ed è scontro tra il garante dei detenuti della Campania Samuele Ciambriello e il sindacato Uspp. L'attenzione ora è concentrata su un video registrato dal sistema di video sorveglianza dell'istituto penitenziario che rappresenterebbe la la prova chiave dei pestaggi avvenuti durante il lockdown, dopo una protesta dei detenuti.
Per questa vicenda che risale al 6 aprile al momento sono iscritti nei registro degli indagati 57 agenti, accusati di abuso di potere e tortura.
"Ora ci sono le immagini che provano le violenze - afferma il garante dei detenuti per la Campania Samuele Ciambriello - forse gli agenti pensavano che le telecamere non funzionassero o, cosa ancora piu' grave, credevano di restare impuniti; ma cosi' non e' stato. Nel carcere il clima e' ancora troppo pesante tra detenuti e agenti della penitenziaria a causa dell'indagine sui pestaggi di aprile, che potrebbe allargarsi ad altri agenti.
Intanto Ciro Auricchio segretario regionale dell'Uspp e il presidente nazionale dell'Uspp Giuseppe Moretti smentiscono: "Gli agenti prestano servizio esclusivamente nei settori esterni all'area detentiva. Abbiamo piena fiducia nella magistratura, lasciamo lavorare gli inquirenti su una delicata vicenda strumentalizzata dalla politica. Come sindacato ribadiamo che gli agenti non sono torturatori ma hanno garantito e garantiscono la sicurezza nelle carceri".