Caserta

Con la conclusione degli esami di Stato si è contestualmente esaurito a settembre il progetto pilota di Diritto Internazionale Umanitario-Campagna: 'Non sono un bersaglio', la campagna della Croce rossa italiana contro le violenze agli operatori sanitari.

Progetto rivolto agli alunni delle diciassette classi quinte dell’Iris-Liceo Scientifico 'F. Giordani' di Caserta, ad opera dei referenti-autori del progetto, nelle persone dei volontari della Croce rossa Ivan Soprano e l’avvocato Tiziana Esposito, istruttori di Diritto Internazionale Umanitario.
Il progetto: “I primi incontri-eventi formativi – ricordano i promotori dell'iniziativa - si sono svolti a dicembre, gennaio e febbraio 2020, in presenza, con grande entusiasmo e coinvolgimento degli alunni. Nel successivo periodo del lockdown gli istruttori hanno proseguito l’attività in modalità 'didattica a distanza', incanalando il supporto didattico in vista della preparazione agli esami di stato che si sono conclusi definitivamente a settembre. Questo sostegno formativo è stato poi finalizzato quale supporto argomentativo orientato al colloquio d’esame relativamente alla materia obbligatoria della maturità di 'Cittadinanza e Costituzione' con un focus orientato all'emergenza Covid-19, i cui contenuti, sono stati ulteriormente sviluppati e inseriti dai docenti di classe nei relativi programmi d’esame e tanti sono stati i ragazzi che con passione ed orgoglio hanno esposto il progetto formativo CRI al colloquio d’esame, facendolo proprio. In questo contesto, nell’ottica della continuità tra educazione formale e non formale si è innestata l’attività di volontariato, rivelandosi complementare e sinergica per il conseguimento di un proficuo percorso educativo e formativo sui principi fondamentali della Costituzione, operando su un tessuto altamente recettivo come quello rappresentato dai giovani studenti, perché più aperti e sensibili, protesi verso la solidarietà, nel sostenere i più deboli ed è questa una virtù che va continuamente sollecitata e valorizzata. Questa nuova realtà sociale, così modificata dalla pandemia, è riuscita a rivelare e a mettere in luce un’immagine meno appariscente dei giovani: sono state sorprendenti e inaspettate le loro reazioni, pronti a farsi carico di nuove responsabilità sia in ambito familiare che scolastico e sociale, dimostrando con il loro atteggiamento di saper accettare con coscienza e consapevolezza le nuove regole imposte dall’emergenza sanitaria”.

La Croce Rossa italiana, infatti, ha aderito alla campagna #NotAtarget nell’ambito della più ampia iniziativa “Health Care in Danger”. Con la campagna “Non sono un bersaglio”, l'associazione di volontariato “ha voluto aprire un focus specifico sulla nostra situazione nazionale, con l’istituzione di un osservatorio nazionale per segnalare le aggressioni agli operatori e ai presidi sanitari, non solo nei teatri di conflitto ma anche in contesti vicinissimi a noi come i frequenti attacchi ai sanitari in pronto soccorso, alle ambulanze e alle strutture sanitarie. Al riguardo vi sono stati recenti sviluppi nella normativa italiana: con l’approvazione della legge 14 agosto 2020 numero 113, che ha rafforzato la tutela penale, introducendo circostanze aggravanti speciali che sanzionano in maniera più grave i reati commessi nei confronti degli operatori sanitari. Di notevole interesse sono state le audizioni parlamentari (del vicepresidente della Croce rossa, l'avvocato Valastro), nella consapevolezza della funzione di deterrenza della norma penale ma non dimenticando di sottolineare la necessità 'che la legge disponga un chiaro sostegno e supporto alle azioni di informazione e sensibilizzazione nelle scuole, sottolineando la necessità di richiamare la cittadinanza tutta, in primis i giovani, al rispetto di se e dell’altro”.

Ed è proprio “questo l'obiettivo primario della Croce rossa e del diritto internazionale umanitario: porre la dignità dell’uomo al primo posto, cercando di tutelare la sua umanità, sempre, in ogni tempo, in ogni luogo”.