La pandemia di Covid-19 ha fatto piombare il mondo in uno dei momenti più complicati degli ultimi anni, causando oltre ai drammi umani una forte recessione economica in tutti i paesi. Tuttavia il settore finanziario ha superato velocemente la crisi iniziale di metà marzo, ritornando ben presto su livelli pre-coronavirus, grazie soprattutto all’enorme immissione di liquidità offerta dalle banche centrali come la FED e la BCE.

Nel post-Covid sono aumentati gli investimenti in maniera considerevole, con un numero crescente di trader che hanno iniziato a fare trading online, operando sul mercato finanziario in modo indipendente. Il trend positivo era già in corso da tempo, con l’incremento dell’84% dei broker online nel 2019 come rilevato dalla Consob, allo stesso tempo alcuni operatori specializzati come eToro hanno registrato aumenti delle transazioni superiore al 200% nei mesi successivi al lockdown.

In particolare, come indicato dal sito web specializzato www.segnaliditrading.net, sono cresciute le iscrizioni ai corsi di trading online, con un incremento notevole delle ricerche online legate al settore degli investimenti finanziari. Secondo gli esperti del portale oggi è presente maggiore consapevolezza sull’importanza della formazione professionale, come dimostra l’aumento delle richieste di corsi e servizi di consulenza strategica, un modo intelligente per capire come investire nel post-Covid.

Come il coronavirus ha cambiato gli investimenti finanziari

Lo scenario attuale viene spesso chiamato dagli operatori finanziari come la nuova normalità, un contesto del tutto inedito in cui bisogna imparare a convivere con l’incertezza dettata dalle conseguenze della pandemia. Senza dubbio il mondo è cambiato in maniera profonda, con molti investitori che hanno preferito adottare un atteggiamento prudente, optando per mantenere un’elevata liquidità e proteggere il capitale liquidando posizioni a rischio.

Ad esempio, il famoso investitore Warren Buffett all’inizio dell’emergenza sanitaria ha subito venduto le sue partecipazioni nelle compagnie aeree, una mossa rivelatasi azzeccata con il successivo crollo del traffico aereo e la situazione di forte difficoltà delle principali società del settore. Ovviamente i governi non sembrano intenzionati a far fallire le imprese dell’aviazione civile, tuttavia è innegabile il brutto momento attraversato da queste aziende, che devono fare i conti con il crollo del turismo e le richieste di voli commerciali ai minimi storici.

Un approccio prudente è una strategia che sembra prevalere al giorno d’oggi, con molti analisti che prediligono la liquidità per scegliere poche operazioni mirate, concentrandosi su posizioni di breve termine o di lungo periodo. Gli unici titoli che hanno guadagnato dalla crisi sanitaria sono quelli legati alle società tecnologiche, con quotazioni in crescita per Google, Facebook e Microsoft, oltre ai risultati record di Amazon (+64% rispetto a febbraio 2020) e al boom di Tesla (+200%).

Le società che hanno guadagnato con la pandemia sono numerose, infatti hanno incrementato il proprio valore di mercato aziende come Tencent, Zoom e una serie di imprese attive nel settore farmaceutico come Roche, Regeneron Samsung Biologics soltanto per citarne alcune. Nel complesso sono saliti i comparti legati al food, alla grande distribuzione, alle applicazioni web, la farmaceutica, l’elettronica e i pagamenti online, mentre sono scesi l’automotive, la moda, l’energetico e l’aeronautica.

Come investire in Borsa nel post-Covid

La situazione attuale richiede la massima attenzione nella gestione del portafoglio d’investimento, adottando un atteggiamento difensivo basato sulla protezione del capitale. Innanzitutto è necessario verificare la solidità finanziaria, eseguendo interventi di money management per capire se esistono squilibri negli asset posseduti, in tal caso effettuando i dovuti accorgimenti per riequilibrare il portafoglio e mantenere una posizione solida nel lungo periodo.

Dopodiché è importante analizzare in modo accurato il mercato, evitando investimenti su titoli sopravvalutati. Molti analisti sono concordi nel prevedere una possibile bolla finanziaria, dovuta ai programmi di QE delle banche centrali e alla facilità con cui gli investitori possono accedere alla liquidità, credito che difficilmente sta arrivando nell’economia reale mettendo in crisi i consumi delle famiglie e le imprese.

Al momento non si prospettano all’orizzonte problemi legati all’inflazione, con un rapporto tra la base monetaria e la moneta che rimane sotto controllo, sebbene il supporto delle banche centrali non potrà durare in eterno. L’opzione migliore è costruire una strategia diversificata, limitando il rischio investendo soprattutto in prodotti come titoli di Stato e obbligazioni, diminuendo le operazioni più incerte come azioni e opzioni. Ad ogni modo bisognerà monitorare lo sviluppo del coronavirus, poiché una possibile seconda ondata potrebbe mettere a dura prova i conti pubblici e l’economia globale con ripercussioni anche sui mercati finanziari.