Sono dodici le persone che compaiono nell'avviso di conclusione dell'inchiesta del sostituto procuratore della Dda Luigi Landolfi e dei carabinieri della Compagnia di Montesarchio su alcune tentate estorsioni, con l'aggravante di aver agevolato il clan Pagnozzi, ai danni di sei attività commerciali a Moiano, Paolisi, Airola e Montesarchio.
Nell'elenco figurano Pietrantonio Morzillo, 43 anni, Antonio Buonanno, 27 anni, entrambi di Moiano; Francesco Buono, 28 anni, Alessandro Massaro, 26 anni, Biagio Massaro, 27 anni e Pasquale Massaro, 22 anni, tutti di Airola; Luca Truocchio, 20 anni, di Sant'Agata de' Goti, e Umberto Zampella, 37 anni, di San Marco Evangelista, Giovanni Testa, 49 anni, di Montesarchio, che a luglio erano stati destinatari di una ordinanza di custodia cautelare, e Marcus Acatrinei, 31 anni, di Airola, Rinaldo Clemente, 38 anni, di San Martino Valle Caudina, Umberto Vitagliano, 56 anni, di San Martino Valle Caudina.
Nel mirino degli inquirenti una serie di attentati compiuti tra settembre 2018 e febbraio 2019: colpi di pistola esplosi contro finestre e porte di abitazioni, uffici e serrande dei titolari delle ditte, fiamme appiccate ai mezzi e, in un caso, all'altezza della camera da letto di una casa, la deflagrazione di una bomba dinanzi ad un locale. 'Attenzioni' riservate a due macellerie, un'impresa edile, un'avicola, un'agenzia di pompe funebri ed una ditta di impiantistica.
Difesi, tra gli altri, dagli avvocati Ettore Marcarelli, Teresa Meccariello, Valeria Verrusio, Danilo Di Cecco, Giacomo Buonanno, Vittorio Fucci, Mario Cecere, Giuseppina Martini, Fabio Russo, Luca Truocchio e Nello Sgambato, gli indagati hanno ora venti giorni a disposizione per chiedere di essere interrogati o produrre memorie; esaurita questa fase, il Pm procederà alle eventuali richieste di rinvio a giudizio.