Napoli

I lavoratori della azienda municipalizzata che si occupa del trasporto pubblico cittadino a Napoli, la ANM, denunciano, dopo i casi di due autisti contagiati in 10 giorni, che “l’azienda non ha fatto i test promessi”. 

Ai primi di settembre un autista era risultato positivo al tampone ma nessun test, pur se annunciato, ai colleghi delle stesse linee e dello stesso deposito, è stato effettuato. 

Per quel che riguarda il secondo contagio, invece, il tracciamento e i controlli hanno funzionato e infatti i 122 colleghi che avevano avuto contatti con il dipendete contagiato, hanno effettuato il test e sono risultati tutti negativi. 

L’ANM è tornata ai ripari affermando che “ai primi di settembre non avevamo ancora una procedura organizzata. Nei prossimi giorni faremo test sierologici per i primi 300/400 dipendenti, poi saranno estesi a tutti”.

Il sindaco USB è già pronto a dare battaglia e Adolfo Vallini e Marco Sansone  sottolineano che “ancora una volta lamentiamo una mala gestione dell’ANM dell’individuazione della fiera dei contatti, nelle attività di prevenzione e un documentato peggioramento nella sanificazione e soprattuto negli impianti di condizionamento dei bus. L’ANM ha semplicemente individuato i colleghi del cambio turno, tralasciando, di fatto, gli autisti della altre linee che negli stessi giorni e nelle stesse ore, hanno condiviso con lui gli ambienti di lavoro, come i locali del capolinea di via Brin, il deposito di San Giovanni e quello di via della Puglia. In più, al contrario di quanto dichiarato dell’azienda nessuno dei contatti stretti è stato sottoposto dal medico competente aziendale a visita di sorveglianza sanitaria, test sierologico o tampone. Tantomeno l’azienda si è attivata affinché il test venga effettuato sui lavoratori maggiormente esposti al contatto con l’utenza”.

Una questione, questa della sicurezza dei lavoratori e degli utenti sui mezzi del trasporto pubblico, che continuerà a tenere banco, soprattutto con l’apertura delle scuole.