Avellino

A poche ore dal voto per le regionali in Campania, l’elenco dei cosiddetti “impresentabili” pubblicato dalla Commissione parlamentare Antimafia presieduta da Nicola Morra (Movimento Cinque Stelle) irrompe come un fulmine a ciel sereno nella campagna elettorale, creando qualche imbarazzo tanto nelle liste deluchiane quanto in quelle di Caldoro. Sebbene le rilevazioni della Commissione non siano vincolanti, la questione solleva sicuramente diversi interrogativi. In particolare in Irpinia dove la Dnaa segnala ben tre nomi sui 13 totali: due delle candidature apicali del centrosinistra nelle liste del presidente (Carlo Iannace e Sabino Basso) e una candidata del centrodestra (Orsola De Stefano per "Lega Salvini Campania").

Per il primo, medico senologo, che fu già eletto nel 2015 si tratta di un dejavu. Iannace era stato eletto con circa 8000 preferenze nella circoscrizione di Avellino nella lista “De Luca Presidente”. Già la volta scorsa fu candidato nonostante il rinvio a giudizio. Venne poi dichiarato sospeso a decorrere dal 31 marzo 2016 dalla carica di consigliere regionale, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, per via della condanna comminata alla pena di anni sei di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni cinque (in quanto dichiarato colpevole dei reati di cui agli articoli 110, 81 capoverso, 476 capoverso, 479, 61 n. 2, 314 del codice penale).

Per effetto della legge Severino fu sospeso dalle cariche elettive e al suo posto subentrò Francesco Todisco. Nel luglio del 2016 il medico tornò al suo posto in aula a Palazzo Santa Lucia dopo la presa d’atto del Consiglio regionale della decisione del Tribunale di Napoli di cancellare gli effetti della sospensione.

Sempre per la Commissione antimafia ha una posizione non conforme al codice di autoregolamentazione in quanto rinviato a giudizio e con dibattimento in corso l’ex presidente di Confindustria Sabino Basso candidato per "Campania libera- De Luca Presidente”, imputato di riciclaggio»: il processo è in corso davanti al Tribunale di Avellino.

Il terzo candidato irpino "impresentabile" secondo la Commissione parlamentare Antimafia è Orsola De Stefano, ex esponente della giunta Guarino a Solofra e oggi candidata per la Lega, imputata per concussione, fu coinvolta nell’ambito dell’operazione della Procura di Napoli nello “scandalo mense” della cittadina conciaria per reati contro la pubblica amministrazione nella fornitura a mense scolastiche e ospedaliere. Per lei come per l’ex sindaco nel maggio del 2015 arrivò il “non luogo a procedere” .

“Un conto è l’applicazione di un codice di autoregolamentazione interna dei partiti, garantista o giustizialista che sia, altro è brandire a 24 ore dal voto uno strumento legittimo quanto si vuole ma che sta diventando ormai sempre più ‘politico’ e utilizzato per screditare gli avversari, perché oramai a questo ruolo rischia di ridursi la commissione parlamentare che all’approssimarsi di ogni tornata elettorale decreta, giudica e condanna i candidati ancor prima che un giudice naturale possa esprimersi definitivamente su eventuali procedimenti in corso”. Così in una nota Forza Italia prende le difese dei candidati, di “tutti i candidati – si sottolinea - . In Campania Forza Italia, movimento politico garantista e rispettoso della Costituzione ben più di altre sedicenti forze democratiche, ha espresso le proprie candidature nel più assoluto rispetto della legge e difenderà sempre, senza avventurarsi in strumentali e affrettati giudizi che non siano politici, tutti i candidati di tutti gli schieramenti ai quali la nostra Costituzione consente la candidatura”