"Riteniamo che si stia oltrepassando ogni limite in termini di dignità.
Il Governatore Vincenzo De Luca, in uno slancio di ennesima sfacciataggine, è venuto nel Sannio ad offendere, ancora una volta, per l'ennesima, l'intelligenza dei sanniti”.
Così Angelo Feleppa ed Antonio D'Occhio – rispettivamente Segretario regionale e provinciale di Alleanza di Centro – in una nota diramata alla stampa.
“Senza limiti, senza pudore – proseguono i due - ha garantito che nel mese di Ottobre aprirà l'ospedale di Cerreto Sannita dopo anni di inattività.
In più ha anche assicurato l'assunzione di sessanta figure di personale tra infermieri ed Oss.
Se uno la deve sparare la balla, meglio che la spari grossa.
Ma davvero immensa.
Dopo avere scaricato addosso ai sanniti, in questi ultimi anni, promesse rigorosamente non mantenute, dopo aver asfaltato la Sanità della nostra regione, De Luca ha ancora la sfrontatezza di venirci a deridere in casa nostra. Un ulteriore affronto, frasi intrise nello zucchero della falsità per sbrigare la pratica scomoda di una visita in una terra che lui stesso sa avere letteralmente maltrattato.
Balle su promesse, proclami su falsità: questo Vincenzo De Luca ha riservato ai sanniti, in questo quinquennio.
E, per porre la ciliegina su una consiliatura assolutamente fallimentare, è venuto nel Sannio a propinarci l'ennesimo slogan.
Da sanniti ci sentiamo mortificati, derisi.
E, in tutta sincerità, esprimiamo solidarietà a coloro i quali, candidati consiglieri a suo sostegno, si trovano nella scomoda posizione di difendere l'indifendibile.
Le stesse persone che, solo qualche mese addietro, attaccavano De Luca per il fallimento della sua politica sanitaria, ora devono necessariamente perorarne la causa avendone indossato la casacca di “soldato”.
Ma la realtà è quella che vive sotto gli occhi di tutti: i milioni di euro riversati sul Sant'Alfonso di Sant'Agata de' Goti, ad oggi retto solo dalla professionalità di medici ed operatori, tradottisi in spazi spettrali; Un Ps che ti manda altrove anche per una slogatura; San Bartolomeo in Galdo, cattedrale nel deserto, che – per le distanze che lo separano dal Capoluogo – potrebbe essere, quello si, sede di un ospedale di Comunità.
Per non parlare del Rummo, negli ultimi anni regredito tanto da assistere alla fuga delle migliori professionalità.
Ed, invece - la chiusura di Feleppa e D'Occhio - promessone che si fondano sul nulla, su Piani che si ridisegnano a seconda della platea che si ha innanzi".