Atripalda

Una cerimonia carica di spiritualità e di fede ha caratterizzato la presentazione del libro “Mostrami il tuo volto… Itinerario spirituale di padre Bonaventura Martignetti” scritto da padre Davide Fernando Panella. La chiesa di San Nicola da Tolentino era gremita di cittadini (spiccava l’assenza dell’Amministrazione comunale), tutti interessati a conoscere meglio la figura del sacerdote francescano vissuto ad Atripalda nel Convento di S. Giovanni Battista, detto di San Pasquale, dal 1953 al 1959, ricoprendo la carica di Superiore e Definitore. Sul banco dei relatori, oltre all’autore, padre Sabino Iannuzzi (ministro provinciale dell’Ordine dei frati minori irpino-sanniti), Concetta Tomasetti (già assessore alle politiche sociali, in rappresentanza degli amici atripaldesi di padre Bonaventura Martignetti) ed il prof. Raffaele La Sala (nelle vesti di studioso e storico). In platea, oltre al fratello di padre Bonaventura Martignetti, padre Cristofaro, il vicesindaco di Aiuola (Bn), Vincenzo Falzarano, dove il frate è deceduto e seppellito, a testimonianza di un gemellaggio spirituale fra le due cittadine.

«Non avevamo mai sentito parlare di padre Bonaventura Martignetti - ha esordito Tomasetti - fino al 12 maggio 2013, quando agli atripaldesi venne riconsegnata, completamente ristrutturata, la grotta della Vergine di Lourdes, l’Immacolata Concezione, un segno tangibile dell’amore filiale amore del frate per la Madonna. Ma come fare per conoscerlo meglio? Con le amiche Tilde Cucolo, Antonietta Rinaldi e Anna Nazzaro siamo andate alla ricerca di testimoni del tempo, ancora viventi. Sono molti gli episodi che lo vedono accanto alle famiglie più povere, ai disperati, ai malati, cercando insieme soluzioni adeguate e chiedendo aiuto per risolvere i casi più difficili. Dal suo cuore francescano, tutto proteso alla contemplazione del mistero di Gesù crocifisso e risorto, scaturì il Movimento del “Volto santo”, con particolare riguardo al culto del Santo Volto della Sindone di Torino. Il prossimo 24 giugno, festa di S. Giovanni Battista, ricorre il 18° anniversario della morte di padre Bonaventura. La sua tomba è meta di migliaia di visitatori e si moltiplicano i pellegrinaggi per chiedere la sua intercessione presso il Signore. Così sappiamo che padre Bonaventura ha tanti altri amici e - ha concluso Tomasetti - da oggi saremo ancora di più».

«L’obiettivo più interessante del libro - ha aggiunto padre Sabino Iannuzzi - è quello di aiutare ciascuno di noi ad avvicinarsi alla propria vita interiore. Padre Bonaventura Martignetti, infatti, ha amato il Cristo che vive all’interno di ogni persona. Nel nostro Ordine sacerdotale la prima struttura non è il convento, ma il frate. Il Papa ci invita a guardare il volto della sindone come ha fatto in vita padre Bonaventura Martignetti, nella saggezza della fede e nella relazione fra uomo e dio, un uomo che parlava poco di sé e molto di Dio».

«Sembra arrivare a noi - ha osservato il prof. La Sala -, attraverso un tempo distante, una storia compiuta in una sorta di quotidiana santità moderna. Difficile collocare padre Bonaventura Martignetti all’interno della Chiesa perché manca uno studio di contesto che restituisca ricchezza e complessità per collocare le sue esperienze. I frati minori hanno avuto una parte importante nella storia del Mezzogiorno d’Italia. Credo che non dovesse essere una persona facile padre Bonaventura Martignetti, una personalità forte, incisiva, affascinante. Il libro va letto tutto, anche le didascalie, le note, i santini perché è una miniera di notizie».

«Padre Bonaventura Martignetti - ha concluso padre Panella - ha diffuso la spiritualità del volto di Cristo e la sua biografia, in fondo, è diventata una autobiografia perché è sempre lui a… parlare».

Gianluca Roccasecca