Cava de' Tirreni

È morto Pasquale Casillo. L'imprenditore di San Giuseppe Vesuviano aveva 71 anni. Il “re del grano”, come era stato soprannominato, si è spento nella notte presso l'ospedale di Lucera. In Campania, Casillo è stato proprietario della la Salernitana, rilevata all'inizio degli anni novanta dal compianto Giuseppe Soglia dopo la retrocessione a Pescara contro il Cosenza. Casillo, ironia della sorte precursore di una prima forma di multiproprietà, era al vertice dei granata quando affidò ad Antonio Loschiavo il ruolo di amministratore unico. Nel 1997, il dirigente spinse per affidare la guida tecnica a un certo Delio Rossi. Con lui arrivò anche un giovane destinato a una grande carriera: Salvatore Fresi. Serie B al primo colpo, A sfiorata in quella successiva, poi il passaggio ad Aniello Aliberti.

Dal 2000 al 2004, Casillo prese le redini dell'Avellino, prima come socio, poi, quale patron. Conquistò la promozione in Serie B nel 2003. I lupi retrocessero, però, nella stagione successiva quando ricoprì la carica di presidente. Contestato in Irpinia, Casillo ha come noto fatto, in particolare, la storia del Foggia. Sotto la sua gestione è nata Zemanlandia, l'epoca d'oro dei satanelli, che con Zdenek Zeman hanno raggiunto e difeso la Serie A proponendo un calcio ultraoffensivo pressoché inedito.

Impossibile, non associare al nome di Casillo quello di un uomo di calcio del calibro di Peppino Pavone, ora direttore generale dell'area tecnica della Cavese, ma figura chiave nella triade con Zeman in Puglia.

Il suo ricordo, in collegamento con 696 TV e Ottopagine.it, è toccante: “Ci sono, a volte, degli stati d'animo in cui le parole possono esprimerli. In questo momento non riesco a trovare il modo di far capire quello che provo. E' stato il mio mentore. Gli devo tutto per quanto riguarda la carriera di direttore e di dirigente. Sono commosso. Casillo è stato il fautore di Zemanlandia. Al di là dei meriti di Zeman e miei, è grazie alla sua forza, alla sua capacità di tenere il timone sempre a dritta, che siamo riusciti a costruire quello che poi, dopo, hanno provato a ripetere senza successo. Casillo era un uomo coraggioso, che ha investito nel calcio e alle sue doti diplomatiche ha fatto cose grandi, belle. Non si accontentava. Conosceva un solo modo di fare le cose: in grande.”

Foto: cavesecalcio1919.it