"Siamo stati messi in isolamento domiciliare, non possiamo uscire, recarci a lavoro o allenarci. Ma la cosa più grave è che l'Asl non ha mai disposto un'indagine epidemiologica capillare, per capire se ci fossero stati contatti reali con il calciatore risultato positivo ed il resto del gruppo." A parlare è il capitano della Vis Ariano Accadia Armando Grasso.
Come si ricorderà l'atleta originario della Basilicata e di ritorno da Milano Marittima era risultato positivo al tampone effettuato al Palazzetto dello Sport. Unico caso, subito circoscritto.
Da allora ed esattamente dal 29 agosto, la squadra di Gerardo Del Vecchio è in isolamento domiciliare. A nulla è valso finora ogni appello da parte della società e calciatori.
Attualmente, tutto è fermo con la coppa Italia che partirà a giorni e un campionato che subirà inevitabilmente pesanti ripercussioni. Da qui l'appello agli organi competenti a rivedere il protocollo dei dilettanti che è ben diverso da quello professionistico.
"Noi negativi, quando torneremo alla vita di tutti i giorni? E qualora ve ne fosse la necessità si possono effettuare tamponi in tempi celeri? E se durante il campionato dovesse ripresentarsi un caso del genere, vi è un protocollo stabilito da seguire. Non dimentichiamo, che prima di essere calciatori, siamo anche lavoratori".