A Giffoni è di casa, ma per la prima volta arriva in Cittadella in veste di Ministro degli Esteri. Luigi Di Maio all’arrivo saluta il direttore Claudio Gubitosi: “Non possiamo abbracciarci questa volta- esordisce il ministro – ma sono sempre felice di venire qui a Giffoni”. Ad accoglierlo, inoltre, il sindaco di Giffoni Valle Piana, Antonio Giuliano, ed il presidente dell’Ente Autonomo Giffoni Experience, Pietro Rinaldi.
Cordiale il fuori programma con i lavoratori della Whirlpool di Napoli che hanno atteso il Ministro all’ingresso della Cittadella: “Siamo in una fase di trasformazione del Paese per via delle nuove tecnologie e dei cambiamenti climatici – ha detto al riguardo - ma questo non vuol dire che dobbiamo lasciare a casa i lavoratori. Perché chi dice il problema di Whirlpool sia legato proprio a queste trasformazioni, non dice tutta la verità. Noi dobbiamo lavorare affinché le aziende continuino a operare sul territorio italiano. In questo periodo, infatti, stiamo assistendo a diversi casi di reshoring. Ci si sta rendendo conto che le filiere vanno accorciate perché ci sono troppe incertezze legate indubbiamente alla fase Covid”.
La visita ha previsto la tappa in Multimedia Valley dove il Ministro Di Maio ha incontrato il Dream Team presso lo spazio Co-Working di Innovation Hub per una rapida full immersion in tutto quello che è innovazione, digitalizzazione, nuove frontiere dell’economia. In Sala Blu l’incontro con i ragazzi di Giffoni Impact coordinato dal sociologo Domenico De Masi, aperto dai saluti di Claudio Gubitosi: “Siamo presenti – ha detto il direttore – in tanti Paesi e per la prima volta lo faremo in collaborazione con la Farnesina. Abbiamo spostato al 2022 alcune attività per le limitazioni che abbiamo. In particolare quelle in Giappone, Canada, Qatar e Azerbaijan. Nel 2021 saremo invece in Albania, Macedonia del Nord e Repubblica Ceca”. Ad introdurre l’intervento di Lugi Di Maio il sociologo Domenico De Masi: “Oggi – ha detto – guardiamo il mondo da un piccolo centro come Giffoni che però ha una luce mondiale e c’è riuscito attraverso la cultura che è un fatto inedito per il Sud”.
“Faccio gli auguri a Claudio Gubitosi e a tutto il suo team – ha iniziato il suo intervento il Ministro Di Maio - Nelle stesse epoche in cui nasce Giffoni in alcune aree del Sud sorgevano stabilimenti pesantissimi, costosissimi anche dal punto di vista sociale ed ambientale, oscurando di fatto la vocazione agricola di alcuni territori. Giffoni continua a vivere di grande evoluzioni. Se penso a Giffoni, io penso al cambiamento. Paradossalmente la pandemia permetterà di accelerare ancora di più su questo cambiamento”. Siamo in un periodo di grandi cambiamenti, legati soprattutto alla vicenda Covid: “Quello che sta avvenendo in questo periodo – ha spiegato il Ministro Di Maio - porterà ad una globalizzazione più affievolita. Anche nella politica estera l’Italia sarà più cruciale nel contesto del Mediterraneo che ritorna centrale per le relazioni politiche e commerciali. Il comune denominatore di tutto questo, e lo dico senza retorica, sono i giovani. Sono loro che possono e fanno la differenza. Mi auguro che questa nuova generazione così innovativa, capace di produrre idee che cambiano il mondo, possa raggiungere ruoli apicali”. L’Italia ha una sua nuova centralità, su questo Di Maio non transige: “Però – dice - quando chiediamo intervento all’Europa, allora ci dicono che vogliamo sottrarci, quando prendiamo decisioni da soli, dicono che siamo troppo sovranisti. Io credo che ci sia un buon protagonismo dell’Italia che è sempre alleata degli Stati Uniti, ma che è allo stesso tempo un ponte di relazioni tra Oriente ed Occidente”.
I ragazzi hanno incalzato, il Ministro ha risposto con garbo ed in maniera approfondita. Sul caso di Giulio Regeni non ci sono tentennamenti: “Voglio dire con chiarezza – ha spiegato il Ministro - che, senza ambasciatore al Cairo, non avremmo nemmeno avuto la possibilità di far incontrare le Procure. Per questo abbiamo preteso la riattivazione delle relazioni. Su questo voglio essere chiaro: pretendiamo la verità su Giulio Regeni. Chi parla di normalizzazione nelle relazioni tra l’Italia e l’Egitto dice quanto di più lontano possibile dalla realtà. Noi ci siamo posti come obiettivo prioritario la verità sul caso e solo dopo ci potrà essere la normalizzazione delle relazioni. Su questo caso e su quello di Patrick Zaky stiamo procedendo con la massima attenzione. Ora ci aspettiamo dalla Procura egiziana la domiciliazione degli indagati. Solo così la nostra procura potrà procedere. Ma se ti poni questo obiettivo, allora devi necessariamente avere l’Ambasciatore al Cairo e così si spiega questa riattivazione”.
E, poi, il tema dell’integrazione, quello della cittadinanza: “Il nostro Paese ha già forme di ius culturae che permettono ai diciottenni di acquisire la cittadinanza italiana – ha aggiunto Di Maio - Noi siamo in una Europa a 27 con 27 diversi modelli di cittadinanza. Se l’Europa fosse compatta, potremmo gestire tutto quanto è accoglienza in maniera integrata. Io guardo ad un’Europa compatta. Pretendo che su certi temi si reagisca insieme. Unico consiglio, perciò, che mi sento di dare ai ragazzi è che nel loro futuro non devono chiedersi per chi votare, ma se vogliono essere protagonisti ed impegnarsi in prima persona. Possiamo perciò passare da una cultura del prenditore ad una cultura del servitore. Anche Giffoni è una bella scuola di cittadinanza”.
Infine un passaggio doveroso sulla ripartenza della scuola: “La ministra Azzolina – ha detto Di Maio - e tutto il Governo hanno tranquillizzato le famiglie e gli studenti sul fatto che la scuola ripartirà il 14 settembre. L’Italia deve garantire, anche in un periodo incerto come quello che stiamo vivendo, i diritti fondamentali. Tra questi c’è quello allo studio. E c’è il diritto al voto perché si voterà, in sicurezza ma si voterà. Su questo ho piena fiducia nel Governo e nei ministri competenti: i ragazzi potranno sicuramente riprendere le lezioni dal 14 settembre”.