Sant'Angelo dei Lombardi

Fotografie di Ortensio Zecchino per le Georgiche di Publio Virgilio Marone. C'è attesa all'Abbazia del Goleto di Sant'Angelo dei Lombardi per la mostra dello storico arianese, ex ministro e presidente di Biogem e specialista in storia del diritto medievale. L'affascinante rassegna verrà inaugurata venerdì 28 Agosto alle ore 20.00 e durerà fino al prossimo 8 Settembre 2020.

Così scrive Claudio Strinati Storico dell’arte: "Per molti di noi le Georgiche di Publio Virgilio Marone sono, prima di ogni altra cosa, un ricordo scolastico, bello in molti casi ma un po’ pesante. Pesante perchè utilizzate come esercizio linguistico, utile e formativo senza dubbio, ma pur sempre esercizio.

Tante cose, è proprio il caso di dirlo, si capiscono però sul serio solo molto tempo dopo averle imparate. E l’ occasione offertaci dal lavoro fotografico di Ortensio Zecchino a commento e illustrazione delle Georgiche, è proprio emblematica in tal senso.

Zecchino è un umanista, non di altri tempi, come verrebbe quasi in mente di fronte all’ eccellenza e alla tipologia di questa sorta di strana e solenne campagna fotografica, ma di ogni tempo, quindi anche del nostro.

Autentico gentiluomo, politico sagace e colto, osservatore attento e partecipe della vita culturale della nostra epoca, Zecchino ha dedicato un impegno cospicuo a questa ricognizione consegnata adesso alle pagine di un libro ragguardevole del Cigno edizioni."

Norberto G. Kuri Membro dell’Accademia Russa di Belle Arti: "La natura è l’elemento fondamentale e onnipresente nell’opera di Zecchino… la profonda conoscenza delle Georgiche ha indotto la sua creatività a fermarsi per mettere insieme una serie di opere da affiancare ai versi del poema virgiliano… il suo obiettivo è sempre puntato sulla natura, in cui interagiscono uomini e donne, animali e piante."

Per Aldo Masullo. L’arcaico e l’opera fortografica di Ortensio Zecchino: "L’opera di Ortensio Zecchino, che qui oggi ammiriamo, convoca in una concorde presenza la poesia di Virgilio, con tutto ciò che la grande ombra del poeta evoca al solo nominarla, e la genialità fotografica di Ortensio, che, non riesco a non considerare come un piccolo capolavoro. Conoscevo altre sue opere fotografiche, tutte molto belle, ma questa è un culmine. Lo è per la forza che si esprime nelle fotografie e per il fatto che il richiamo a Virgilio concorre mirabilmente a unire le molteplici immagini in organica unità."