Giffoni Valle Piana

C’era stato nel 2012 in veste di attore, interprete nel film “Il sole dentro” di Paolo Bianchini. Diego Bianchi torna a Giffoni dopo una straordinaria stagione di Propaganda Live. Quello che per molti è ancora e sempre Zoro conquista i ragazzi della Giffoni Impact e, a sua volta, ne resta “impressionato”. Nella Sala Blu, le domande inondano il conduttore di La7. Che rievoca la sua prima esperienza a Giffoni: “Per caso Bianchini mi disse che voleva fare di me un console africano. E ci ritrovammo qua. Io non sapevo nulla o quasi di Giffoni. Ma – ammette – è stupefacente, veramente impressionante la storia di un festival che si tiene in un paese oggettivamente sconosciuto della provincia salernitana che diventa uno dei più importanti non d’Italia, ma del mondo, perché la carrellata di ospiti che ho visto qui non so quanti altri festival possono vantarla. Merito all’idea, merito alla tenacia, merito alla continuità e soprattutto a questa edizione qua. È un’edizione che ricorderete, forse più delle altre”. E ironizza: “Ho visto il video Giffoni 50: facile venire gli altri anni con tutta quella gente. Questo è l’anno in cui bisognava esserci”.

Tra disparati aneddoti e inevitabili riflessioni sull’attualità politica, infarciti di ironia a tratti amara e dall’immancabile tono sarcastico, Bianchi racconta ai giffoner se stesso e il suo lavoro. “Non sono mai stato un grande programmatore della mia vita e della mia carriera. Non ho pensato che un giorno avrei fatto un programma televisivo. Mi ci sono ritrovato”. E continua: “Ho avuto due grandi scuole di formazione: una politica, da militante nella Federazione Giovanile Comunista Italiana, e una calcistica”. Ma per conservare a 50 anni il fuoco dei venti bisogna “continuare a divertirsi – dice - Io mi diverto a fare quello che faccio. Certo, faccio una cosa che mi sono guadagnato”. Soprattutto puntando sulla sostanza: “Formalmente non sono un giornalista, non ho avuto bisogno, per fare cose di valenza giornalistica, di avere un tesserino. I temi però sono sempre più complessi e bisogna essere preparati per parlarne. Nel mio caso – spiega - la cosa che mi prepara di più è andare nei posti. Lo dico perché soprattutto sul tema dell’immigrazione negli anni ho letto cose da propaganda, da tifoseria, scritte stando con il culo sulla sedia”.

Diversi i racconti di una stagione televisiva complessa e del modo in cui viene preparata. Con la consapevolezza che Propaganda Live ha creato “un senso di appartenenza perché ha riempito un vuoto. Nel momento in cui è difficile trovare qualcuno che ti rappresenti in politica, può succedere a una trasmissione televisiva”. E spiega: “Il programma ha due aspetti: un nostro filtro per le cose più efficaci rispetto a quello che vogliamo dire e poi, per più della metà del programma, contenuti nostri, dai disegni di Makkox ai miei video e alla parte musicale”. Perché quella di creare nuovo contenuti “è la mia battaglia”. Bianchi svela ai giffoner anche un po’ di retroscena: dall’intervista all’ex dirigente del PCI Emanuele Macaluso all’idea del Vaso degli Esteri.

Diverse anche le riflessioni sulla comunicazione, dai social network alla comunicazione politica, passando per le fake news e il loro contrasto: “Una volta le avremmo chiamate stronzate – esclama - E come la combatti la fake dei migranti che si mangiano i cani a Lampedusa? Ci sono fulminati o mitomani che vogliono inventarsi notizie, ma la cosa grave è che questa roba viene rilanciata da leader politici. Non ho una soluzione per combatterle. Probabilmente l’unico modo è combatterle con le news vere”. Così come per avere risposte dai politici, alcuni dei quali “sono muri di gomma”, è “rifare la stessa domanda” fino ad avere la risposta. Il congedo è un reciproco ringraziamento. A Diego Bianchi, il Premio speciale Giffoni 50. E l’acclamazione della Impact: “Questa – commenta Zoro - è un’occasione molto importante, anche da punto di vista personale. Sentire le cose belle che mi avete detto e le domande stimolanti che mi avete fatto mi fa piacere e mi convince che abbiamo fatto bene a fare quello che abbiamo fatto e mi dà lo stimolo per ricominciare. Senza rilassarsi perché è tutto è da dimostrare sempre”.