Avellino

Dopo giorni di trattative, strappi, divisioni e colpi sotto la cintura tra le varie anime di un Pd che in Irpina è lacerato, il posto del secondo uomo in lista per le regionali di settembre va al Presidente dell’Alto Calore Michelangelo Ciarcia

Rimane dunque fuori dalla lista democratica l’ex-presidente del consiglio comunale di Avellino Livio Petitto, nonostante gli sponsor di peso che andavano dal sindaco di Avellino Gianluca Festa al membro della segreteria nazionali Nicola Oddati, passando per il deputato beneventano Umberto Basso de Caro.

Il nome di Ciarcia si è fatto strada con la solita astuzia tipica dei franceschiniani che vedono nelle crepe degli altri le migliori opportunità di successo. La congiuntura politica lo ha portato ad essere il candidato più adatto per questo momento particolare, quello che crea meno problemi a tutti. In primis a Rosetta D’Amelio che a questo punto vede la riconferma come la più votata dei democratici una possibilità da raggiungere senza molti sforzi, viste le debolezze in campo. 

Ciarcia però si è trovato a rappresentare il miglior candidato possibile anche perché è diventato comodo per De Luca Junior che, dopo aver inferto un primo colpo importante a Umberto Basso De Caro con l’accordo che il padre ha stretto con Mastella su Benevento, ora è riuscito ad estromettere anche da Avellino il vecchio deputato democratico. 

Sul piano nazionale Petitto ha provato a far muovere Nicola Oddati, legato da un’amicizia storia con il sindaco di Avellino Festa, ma alla fine i franceschiniani a Roma in questo momento hanno un peso notevole. 

Petitto si è trovato, suo malgrado, a fare il ruolo del personaggio scomodo e questa volta non è riuscito a trovare sponde nazionali e locali credibili e forti. Paga anche il rapporto conflittuale suo e dei suoi sponsor con un governatore che è in perenne crescita nelle classifiche di gradimento e che ha una gestione del potere che è ben organizzata con una struttura verticistica che arriva anche a Roma con uomini di fiducia o di famiglia. 

A D’Amelio, Petracca e Ciarcia si affiancherà Antonella Meninno, presidente del Consiglio Comunale di Grottaminarda per concludere la lista. 

Dunque, questa sarà l’offerta elettorale del Pd irpino, dopo mesi di suspance e di colpi di scena, le divisioni, le bande, i gruppi e i forse anche i nomi sono sempre gli stessi.

Livio Petitto ha affidato a Facebook il suo commento su ciò che è accaduto in questi giorni. 

“Apprendo dagli organi di stampa che il Candidato scelto dal PD, in corsa a queste regionali, sarà Michelangelo Ciarcia - scrive Petitto - Giungano i miei auguri a lui e a coloro che correranno col simbolo. Proprio il Partito Democratico, in Irpinia e in Campania, spero possa ritrovare la strada della correttezza, dell'onestà intellettuale, della meritocrazia. Oggi sono state fatte scelte lontane da questi presupposti ed esclusivamente contro il sottoscritto. Lettere, minacce di ritiri, coalizioni per frenare la mia ascesa. No! Non farò lo stesso! I miei valori politici e istituzionali hanno altre fondamenta. Oggi ha vinto la politica degli interessi e per me è una lezione, uno spunto per ripartire, ancora una volta, per la mia terra, affinché possa vincere la politica della gente. Credetemi, non ho perso io, hanno perso gli ideali e a questi io devo la mia formazione. Non disperderó le mie energie, non disperderó il lavoro fatto fin qui. Abbiamo una ragione in più, ora, per vincere e rivendicare un sogno comune. Ho un patto con voi, con l'Irpinia e col futuro dei nostri figli. Non ce lo porterà via nessuno”. Nel commento lascia pensare ad un nuovo impegno, forse in una lista civica, di sicure c’è che la guerra intestina del Pd irpino non finisce di certo qui.