Mercato San Severino

“Il mio nome è Gaetano e sono il concittadino anonimo risultato positivo lo scorso 29 luglio.” Comincia così il messaggio che il giovane ragazzo, residente a Mercato San Severino, ha voluto scrivere alla cittadinanza. Circa tre settimane fa il sindaco Antonio Somma aveva avvisato i suoi concittadini di un nuovo caso covid nel comune. La scelta del ragazzo, quella di non divulgare la sua identità, aveva fatto nascere una sorta di caccia alle streghe tra i suoi concittadini. Gaetano sarebbe risultato positivo di ritorno da un viaggio all’estero. Nella lunga lettera il ragazzo spiega alcuni tratti della sua vicenda provando a fare chiarezza, così da smentire, anche, alcune voci non veritiere sul suo conto.

“Non pensavo che la mia decisione di mantenere l’anonimato diventasse oggetto di tante polemiche e critiche, anche perché è stata presa sulla base del fatto che frequento molto poco il territorio comunale e le poche persone che ho incontrato prima dell’ isolamento sono state prontamente avvisate. Mi dispiace dirlo, ma la maggior parte delle persone che hanno speso parole negative riguardo la mia scelta, forse si sono preoccupate così tanto perché rappresentano quella piccola parte di popolazione che tutt’oggi gira senza protezioni; la stessa cosa vale per i negozianti che hanno le attività ‘’in piazza”, a mio avviso preoccupati solo perché non hanno preso le giuste precauzioni e non rispettano le direttive degli organi competenti, ma su questo forse hanno avuto ragione perché sarebbe necessario un controllo maggiore e sanzioni più elevate proprio per quelle attività che non fanno rispettare le norme di base, che ormai conosciamo tutti, solo per il loro interesse personale, al fine di garantire la sicurezza dei consumatori.” scrive via social il ragazzo. 

“Mi hanno divertito i commenti, sotto un post anonimo, di quelle persone che hanno sostenuto di conoscermi, ma di cui ignoravo l’ esistenza. Mi ha disdegnato venire a conoscenza di episodi di puro razzismo “COVID”, nei confronti di parenti, che oltretutto non vedevo da mesi, colpevoli solo del fatto di portare il mio stesso cognome. Non voglio essere un martire nè fare pena a nessuno, anche perché, per fortuna ho presentato sintomi davvero lievi, ma quello che non potete sapere è che il virus vi distrugge anche in assenza di sintomi." continua Geatano. Subito dopo aver saputo di aver contratto il virus quello che più ha fatto male al ragazzo è stato il senso di colpa, la paura di aver contagiato qualcuno e di vedere l'aggravarsi dei sintomi, per poi aspettare ansiosamente il tampone di controllo nella speranza che risultasse negativo.

“Sono stato accusato di superficialità ed incoscienza, ma purtroppo parlare senza conoscere i fatti oggi è diventata una triste moda; chi come me è rientrato dall’ estero esattamente un mese fa ed ha provato a richiedere un tampone con la sola motivazione del viaggio, non è stato preso nemmeno in considerazione, quindi io, con molta superficialità, poco senso civico ed irresponsabilità, ho provveduto, a mie spese, a sottopormi a test sierologici settimanali (tutti negativi), di cui l’ ultimo con data 24/07, vale a dire pochi giorni prima del tampone che sarebbe risultato positivo.” continua il ragazzo che allega al suo post anche la foto del suo ultimo test sierologico che “A detta dei medici, renderebbe improbabile che il mio contagio fosse riconducibile al viaggio all’ estero, sulla base dei vari studi sui tempi di incubazione e sviluppo della malattia.” dichiara Gaetano.

“Ieri ho avuto un’ ulteriore conferma che la mia decisione di non aver consentito la divulgazione del nome è stata corretta, visto che i concittadini risultati positivi ieri hanno reso pubblica la loro identità, ma ad alcuni non è bastata nemmeno quella. Auguro una pronta guarigione a queste persone e mi rendo disponibile per qualsiasi domanda riguardante la mia esperienza personale.” scrive il ragazzo, ringraziando, poi, tutti coloro che si sono resi disponibili e lo hanno aiutato in questo periodo di quarantena provvedendo alla consegna dei beni di prima necessità. Una sola persona, tra la sua catena di contatti, sarebbe risultata a sua volta positiva al virus.

“Non auguro questa brutta esperienza a nessuno, ma voglio solo invitarvi a riflettere prima di giudicare perché chi sta in isolamento ha molto tempo per leggere i vostri commenti e per pensare, e potrebbe stare male a causa di una vostra frase; quindi pensate prima di commentare perché ricordatevi che nessuno è immune.” conclude Gaetano. Sotto le sue parole in tantissimi hanno commentato augurando al ragazzo una pronta guarigione.