Dolore per la morte di Francesca Galatro, la donna di 66 anni ritrovata morta in una casa di accoglienza a Vallo della Lucania. In una nota l’Arcigay di Salerno: “Si trovino subito i responsabili”.
"Questo ennesimo doloroso episodio si aggiunge ad una lista in costante aggiornamento di violenze e discriminazioni - ha commentato Francesco Napoli presidente Arcigay Salerno - tanto più che siamo di fronte ad una persona in condizioni di fragilità. Addolora se possibile ancor di più proprio in virtù della sua vulnerabilità sociale ed economica. Ci aspettiamo - ha concluso Napoli - un impegno solerte da parte delle forze di polizia affinché siano individuati i responsabili. A tutte e tutti sento di voler ricordare che non siete sole o soli, esistono associazioni e servizi che possono esservi di aiuto. Arcigay a Salerno offre supporto legale e psicologico così come sosteniamo tante e tanti in difficoltà. Dico ancora: denunciate, non abbiate paura! Su questo caso, infine, confermo che siamo pronti a costituirci parte civile per tutelare il ricordo e la dignità di Francesca e di tutte le vittime della violenza omobitransfobica".
La donna è stata ritrovata senza vita con un coltello piantato nel cuore, nella propria camera presso la casa d’accoglienza per senzatetto, gestita dal Piano di Zona S8 di cui è ente capofila il comune di Vallo. Proprio il comune ne aveva disposto la chiusura per emergenza Covid e Francesca avrebbe dovuto lasciare la struttura, al pari di un’altra decina di ospiti (tra cui una famiglia), nella giornata di domani. Originaria di Buonabitacolo, laureata in ingegneria e con esperienza d’insegnante, Francesca aveva accudito per anni una donna anziana. Nel corso delle indagini, sarebbe emerso che la donna soffrisse di una forte depressione, l’anno scorso aveva chiesto di essere accolta presso il centro ed era seguita da un amministratore di sostegno disposto dal tribunale locale.