Benevento

Con il Sette Colli di Roma si è conclusa la stagione più anomala, stressante e lunga della carriera di Stefania Pirozzi. La sannita è tornata a casa a Trieste per godersi le meritate vacanze consapevole che da settembre non si potrà sbagliare nulla.

La portacolori delle Fiamme Oro e del Circolo Canottieri Napoli è parsa stanca ma determinata. Ha analizzato con lucidità le sue prestazioni. “Tornare in gara non è stato semplice” ha raccontato. “Avevamo tante limitazioni per i protocolli covid-19 e l’attesa era difficile da gestire. Non mi aspettavo grandi risultati, sapevo bene che il lavoro fatto poteva portare ad un crono come quello nuotato nei 200 sl”.

Per la prima volta è tornata da una competizione, che per l’occasione era valida come Campionato Italiano, senza una medaglia. “Ho scelto di fare, e quindi metterci la faccia, una gara complicata come i 200 stile libero con atlete importanti lasciando da parte la mia specialità (200 farfalla ndr). Salire sul podio nei 200 farfalla non mi avrebbe dato niente, meglio nuotare una gara in cui ho un obiettivo chiaro”.

E’ ambiziosa la Pirozzi e punta forte sui 200 stile libero. “Voglio essere la migliore italiana dietro Federica Pellegrini” una che per il momento è ancora di un altro pianeta. Andare forte in questa specialità significa garantirsi un posto nella staffetta 4x200 che è da sempre uno degli obiettivi della sannita. Stefania si allena spesso con la “divina” con cui ha instaurato un rapporto forte. “Federica è una macchina da guerra, è incredibile. Allenarsi con lei e con Matteo Giunta è un grande stimolo, non sono mancate le volte in cui mi ha ripresa e dato consigli”.

Il carisma e la mentalità vincente di Federica Pellegrini possono aiutare Stefania Pirozzi a realizzare il suo sogno: la terza Olimpiade consecutiva. “Ci giocheremo i pass agli Assoluti di Riccione in primavera, è in quell’occasione che vedremo chi andrà più forte”. La sannita non teme le avversarie. “Nel nostro sport conta il cronometro, inoltre ci sono vari fattori di cui tenere conto. Non sarà facile per nessuno salire sul blocchetto di partenza sapendo di doversi giocare in pochi minuti il sogno Olimpico. Bisognerà tenere i nervi saldi, serve maturità ed esperienza”. Da questo punto di vista la campionessa di Apollosa è super preparata. Nel 2012 strappò il pass Olimpico al Sette Colli in quella che era l’ultima spiaggia. Quattro anni più tardi la sua chiamata per Rio arrivò ancora all’ultimo minuto. In questi giorni Stefania proverà a godersi le sue vacanze, prima in famiglia a Trieste e poi nelle Marche in compagnia della sorella. Dovrà ricaricare le batterie in vista della lunga preparazione dove ricominceranno le doppie sessioni di allenamento. Sarà difficile, invece, gareggiare spesso. L’emergenza sanitaria non permetterà di svolgere molte gare al chiuso in vasca corta, questo sarà un altro problema in vista della tappa intermedia di dicembre. Ecco perché allenarsi e confrontarsi giornalmente con atleti di spessore come la Pellegrini in un Centro Federale, potrebbe essere un grande vantaggio.