Fisciano

L’edizione 2020 della classifica accademica delle università mondiali (Academic Ranking of World Universities – ARWU) premia anche quest’anno l’Università di Salerno.  

Lo studio, che viene annualmente condotto dall’Institute of Higher Education della Shanghai Jiao Tong University, rappresenta una tra le più accreditate elaborazioni sul sistema universitario mondiale e si focalizza in particolare sulla qualità della Ricerca espressa dalle produzioni scientifiche degli Atenei valutati. Giunta alla sua 17esima edizione, ARWU, insieme al ranking britannico Times Higher Education, è un’indagine di riferimento a livello internazionale, adottando una metodologia che compara oltre 1800 istituzioni accademiche e stilando la classifica delle prime 1000 migliori università al mondo.

L'elaborazione di Shanghai considera ogni università per il numero di Premi Nobel riconosciuti, di medagliati Fields, di ricercatori altamente citati o di articoli scientifici pubblicati su riviste accreditate (“Nature” o “Science”). Inoltre l’analisi include anche le università con una significativa quantità di documenti indicizzati da Science Citation Index Expanded (SCIE) e Social Science Citation Index (SSCI). Le università sono classificate in base a cinque indicatori di performance accademica o di ricerca, ognuno dei quali pesato in maniera differente: qualità dell’istruzione (ovvero il numero di Alumni che hanno vinto Premi Nobel o medaglie Fields); qualità delle Facoltà (ovvero il numero di membri del corpo accademico che hanno vinto Premi Nobel o medaglie Fields); numero di Ricercatori Altamente Citati (cd. indice “HiCi”); Output della Ricerca (ovvero il numero di articoli pubblicati su Nature e Science) e Performance Pro-capite (corrispondente al rendimento pro-capite dell’istituzione, calcolato come somma dei punteggi ponderati dei precedenti indicatori diviso per il numero di personale accademico a tempo pieno equivalente).

Nella Top1000 resa nota in questi giorni rientra anche l’Università di Salerno: l’Ateneo, che ha fatto il suo primo ingresso in classifica nel 2016, guadagna adesso nuove posizioni raggiungendo il gruppo 601-700 (nel 2019 era collocato nel gruppo 701-800) e posizionandosi, tra le italiane presenti in classifica, nel gruppo 25-30 (lo scorso anno occupava il gruppo 32-36).

Il Rettore Vincenzo Loia, a commento dei risultati evidenziati, ha dichiarato: “Oltre al consolidamento all’interno di così importanti ranking internazionali, mi soffermerei sull’impegno di tutti i Dipartimenti della nostra Università nell’esprimere, attraverso la qualità e il valore delle ricerche condotte, una sempre maggiore vivacità e innovazione del proprio lavoro, una tensione scientifica che viene riconosciuta e attestata anche da parte di questi studi di settore. Vedere citati i propri articoli scientifici, raccogliere premi e riconoscimenti significa per i nostri studiosi, da un lato raggiungere livelli sempre più alti, dall’altro contribuire in modo importante e continuo all’avanzamento della conoscenza scientifica del Paese, motore e linfa del suo sviluppo”.