Che i due ex presidenti del consiglio non si amino molto è cosa nota (celebre uno scontro in tv, nel 2016, ai tempi dell’ultimo referendum costituzionale) ma dopo anni di scontri e stilettate Vincenzo De Luca è riuscito ad unirli, addirittura sotto il segno di una lista unica per le elezioni regionali del 20 e 21 settembre.

Ciriaco de Mita leader della ex Dc e anima del nuovo progetto dei Popolari, e Matteo Renzi, ex segratrio Pd e leader di Italia Viva, correranno insieme per l'appuntamento elettorale in campania e c'è chi già guarda al nuovo contenitore politico come una “mossa storica” che porterà alla creazione di un nuovo grande partito centrista pronto ad affacciarsi sulla scena nazionale da qui a qualche mese.

L'occasione è arrivata quasi per caso, quando due settimane fa si è posto il problema dell'eccessivo numero di liste a sostegno del governatore uscente. Spinti dalla necessità di accorpare è sembrato “quasi naturale” l'avvicinamento tra Italia Viva e Popolari. I candidati demitiani confluirebbero direttamente sotto il simbolo di Italia Viva. L’accordo è ormai a un passo, i pontieri stanno limando gli ultimi dettagli.

Italia Viva è forte su Napoli e Caserta dove il partito di Renzi può contare su nomi di spessore per comporre una lista di forte impatto, grazie anche all'ingresso di ex esponenti di Forza Italia.

I Demitiani invece sono storicamente forti in Irpinia e Sannio. In provincia di Avellino la sintesi produrrebbe insieme le candidature del consigliere uscente Enzo Alaia, riferimento di Iv sul territorio, e di Pino Rosato, già manager dell’Azienda Ospedaliera Moscati vicinissimo al sindaco di Nusco.

Da risolvere ancora il rebus Salerno. Italia Viva avrebbe chiesto ai demitiani di ritirare la candidatura dell’attuale assessore al Turismo, Corrado Matera, mentre dall’altra parte viene richiesto un passo indietro del coordinatore provinciale di Iv a Salerno, Tommaso Pellegrino.

Alle trattative non partecipa direttamente l’ex presidente della Dc, ma ha delegato suo nipote Giuseppe De Mita e Luigi Cobellis, mentre per Italia Viva sono stati incaricati  i dirigenti e i deputati campani. L’ufficializzazione dell’intesa dovrebbe giungere dopo ferragosto e già martedì, potrebbe essere annunciata nel corso di un convegno a Napoli, presso l’Hotel Mediterraneo.

Il nuovo partito centrista. Diversi sondaggisti ritengono che un contenitore centrista vale al momento tra il 7 e il 10 per cento in caso di ritorno al proporzionale, le elezioni regionali  saranno dunque un banco di prova. A convergere verso il centro ci sono da un lato Carlo Calenda (spostato sul centrodestra) e dall'altro Matteo Renzi (spostato su centrosinistra), che con i loro partiti personali rischiano di non superare la soglia del 3%. A questo si aggiunge un pezzo importante di Forza Italia (leggi Mara Carfagna) che non vuole avere niente a che fare con il salvinismo e il sovranismo. Ci sarebbe poi il fantomatico partito del premier Giuseppe Conte, tirato per la giacca da destra e sinistra. Insomma, le premesse ci sono tutte.