Caserta

“E’ gravissimo il silenzio assordante al cospetto di un’inchiesta giudiziaria che vede coinvolti politici e manager della sanità vicinissimi a Vincenzo De Luca. Un silenzio che sa di complicità a un sistema di potere che se ne frega delle regole, che lede ogni principio di trasparenza e i cui attori, senza alcun titolo, trattano appalti, forniture, prezzi per conto della Regione Campania e non si batte ciglio se la ditta che aggiudicatrice di un appalto plurimilionario cominci a lavorare prima ancora che le sia stato ufficialmente assegnato. L’ipotesi a cui stanno lavorando i magistrati è che si sia approfittato della più grave emergenza sanitaria degli ultimi 50 anni per pilotare appalti e forniture per i nostri ospedali e i nostri presidi sanitari. Uno scenario inquietante il cui presunto regista sarebbe un consigliere regionale ricandidato e braccio destro da oltre un decennio di Vincenzo De Luca. Come è possibile che il presidente della Regione non sapesse nulla di quanto sta emergendo? Oggi ha il dovere di fare chiarezza. Non può candidarsi a governare la Campania senza aver prima spazzato via ogni dubbio su possibili responsabilità che lo riguardano”. Lo dichiara la candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Campania Valeria Ciarambino.

“L’inchiesta sui tre ospedali Covid inutilizzati – ricorda Ciarambino - vede il coinvolgimento di tutti gli uomini di del governatore, dal dg dell’Asl Napoli 1 Verdoliva, al direttore della centrale regionale appalti della sanità campana, fino al consigliere regionale Cascone che si autonomina referente Soresa e alla dirigente dell’ufficio di gabinetto di De Luca, già dirigente Pd ad Avellino, non può passare nel silenzio. Con i nostri parlamentari chiederemo al ministro della Salute che intervenga con ogni strumento istituzionale possibile affinché si faccia chiarezza al più presto e continueremo a sollecitare il ministro degli Interni Lamorgese perché dia finalmente seguito alla relazione della commissione di accesso sulla Asl Napoli 1 e si decida a commissariare affinché la più grande azienda sanitaria del Paese, attraversata da troppo tempo da indagini gravissime e ombre di ogni sorta. Lo chiediamo perché in Campania siano ripristinati i principi di garanzia e legalità a tutela del sacrosanto diritto della salute”.