In Campania negli ultimi anni è diminuito il numero delle discariche abusive. Il calo è dovuto all’aumento dei controlli e alla crescente attenzione al tema della gestione illecita dei rifiuti. Caserta, Pianura, Ponticelli, Benevento e il salernitano sono stati i luoghi più colpiti dall’insediamento delle discariche non a norma o abusive. Secondo l’ultimo dossier di Legambiente Campania i reati ambientali complessivi sono diminuiti dell’11% che si traduce in un crollo del numero degli incendi boschivi, che avevano raggiunto livelli record. La notizia positiva arriva dal forte calo dei roghi di rifiuti rispetto all’anno precedente nella Terra dei fuochi: meno 25% rispetto al 2017. Quasi il 50% delle aziende controllate sono state sequestrate per violazioni delle norme sui rifiuti. In particolare, in provincia di Napoli vi sono stati oltre 317 roghi in meno rispetto al 2017, mentre in provincia di Caserta gli interventi dei Vigili del fuoco sono stati 150 in meno. Più controlli sul traffico e sullo smaltimento dei rifiuti hanno consentito la bonifica di gran parte delle discariche ritenute non a norma e la chiusura di quelle abusive. Purtroppo questo non vuol dire che l’ecomafia non abbia ancora le mani nella monnezza: per il 25esimo anno consecutivo la Campania è maglia nera nell’illegalità ambientale e nel ciclo dei rifiuti. La corruzione resta lo strumento principale per aggirare le regole. Dal 1° gennaio 2010 al 31 maggio 2019 sono 76 le inchieste censite da Legambiente con 638 persone denunciate e 523 arrestate e 87 sequestri effettuati. Il business però, si è spostato verso altre rotte. Gran parte dei rifiuti escono dai confini campani con le navi e sono diretti in Africa o nei Balcani.