Salerno

«La ferita che stasera abbiamo subito resta ma c’insegna un’infinità di cose». Gian Piero Ventura, tecnico della Salernitana, mastica amaro per la sconfitta subita contro lo Spezia che ha estromesso i granata dai play-off. «Abbiamo incontrato una squadra più forte di noi, abbiamo fatto quello che potevamo fare. Il risultato è stato determinata da due episodi clamorosi: il gol del pari subito a tempo scaduto e con palla in nostro possesso e poi l’espulsione di Maistro. Purtroppo lo stavo sostituendo proprio in quell’istante ma è andata così. Djuric? Zoppicava, per questo l’ho sostituito».

Ma il discorso in casa Salernitana è già proiettato al futuro. «La crescita di questo gruppo è avvenuta da quando siamo partiti ad oggi. Le squadre non nascono in sei mesi, i gruppi forti si costruiscono nel tempo. Ora dobbiamo capire cosa serve per essere al posto di quelle squadre che hanno meritato più di noi. Dobbiamo proseguire nell’innestare i rami che ci possono dare fioriture importanti. La Salernitana credo che ha capito che è stata intrapresa la strada per la semina. Se vogliamo rendere fallimentare questa stagione, rendiamola. Ma da esterno, visto che ho il contratto in scadenza, dico che si è seminato qualcosa d’importante. Quando sono arrivato non c’è stata una sola persona che abbia mai parlato di serie A. Si doveva ricostruire ed ero soddisfatto di quanto fatto. Avere un’ambizione significa essere protagonista, giocare per vincere, vivere nelle zone alte della classifica. Il mio futuro? Ventura prosegue la semina se la società decide di seminare. Non avendo nessun contratto è normale che parli da esterno. È altrettanto vero che c’è un rapporto, ci siamo confrontati. Da domani si parlerà di tutto e di più».