Savignano Irpino

"Oggi è un giorno speciale per la nostra comunità. Un giorno nel quale ci ricordiamo non solo della nostra protettrice, ma di essere una grande comunità, guardando i tanti savignanesi devoti che vivono lontano da noi è che in questa occasione sentono forte il richiamo della nostra protettrice." Sono le parole del sindaco di Savignano Irpino Fabio Della Marra, nel giorno più atteso dell'anno dal popolo savignanese.

"Quest’anno sarà diverso, il Covid e le continue notizie che ci giungono hanno lasciato il passo alla prudenza (forse troppa?). L’assenza di un comitato festa (senza precedenti se si tolgono gli eventi dei conflitti mondiali e della discarica) e della sua capacità di richiamare gente nell’ambito delle attrattive civili, con la presenza di eventi con artisti di rilievo, non riducono la grandezza della nostra santa ma rendono oggi, nelle tante difficoltà, ancora più grande è solida la nostra comunità.

Ringrazio a nome dell’intera amministrazione comunale Adelchi Lombardi, la sua famiglia e coloro che hanno collaborato per aver realizzato ancora una volta il carro in onore di Sant’Anna ed esposto ieri dopo le 18,00 presso la Fontana Angelica. Auguri a tutti voi e Viva Sant’Anna."

E lo storico Michele Savignano ricorda un evento inspiegabile verificatosi il 26 luglio del 1929. Si stava celebrando la "messa cantata" di Sant'Anna nella Parrocchiale di Savignano, quando tra i fedeli comincia a diffondersi  un certo "mormorìo ", un'agitazione, che succede? 

Dal centro del soffitto della cappella di Sant'Anna sgorgono a ritmo regolare delle gocce di acqua che bagnano il pavimento. Il cielo è sereno, il tempo asciuttissimo.

"Miracolo o preavviso di sciagura?" si chiede Padre Enrico Lombardi. La messa finisce e si forma la processione, mentre l'Arciprete Palmieri ordina ad alcuni masti di verificare  il tetto della cappella. La  processione procede lentamente, ma la gente si interroga, piange, guarda Sant'Anna e le chiede cosa volesse comunicarci con questo fenomeno. A metà percorso  c'è il fuoco preparato e uno squillo di tromba le da il via. Mentre si spara il fuoco e l'Arciprete viene informato che i muratori non hanno trovato segni di umidità o difettosità sul tetto della Cappella.

La processione riprende  il suo percorso e Sant'Anna è lì in mezzo al popolo con la sua tenera espressione rassicurante, il popolo l'accompagna fino alla Chiesa Madre, dove al suo rientro cessa lo stillicidio dell'acqua nella sua cappella. Muro asciutto e lunga siccità rendono  misterioso il fenomeno che rimane senza una spiegazione per un anno intero, quando durante il terribile terremoto del 23 luglio 1930, il nostro paese - conclude Michele Savignano - fu quasi risparmiato dagli eventi catastrofici, e i fedeli di Savignano collegando gli eventi, ringraziarono la Santa instaurando la Processione di ringraziamento e penitenza della mattina del 26 luglio.