Sembra passato un secolo di quando, chiusi in casa per necessità, l'ora d'aria era andare a buttare l'immondizia, salutando il vicino bardandosi anche gli occhi, e il lusso più sfrenato fare la spesa, disinfettando anche il tubetto del disinfettante una volta a casa.
Oggi il concetto di distanziamento è bello che andato, e pure la mascherina pare più un oggetto vintage che una necessità: atteggiamento pure comprensibile, per carità.
Il punto è che però il virus c'è, e in Campania circola: un focolaio nell'alto casertano dopo che una badante dell'est ha infettato l'anziano che aveva in cura, un altro a Salerno, e dunque un atteggiamento all'acqua di rose è purtroppo pericoloso. Quello di Mondragone, per fortuna, si è spento, mentre nel Sannio ormai da tempo non si verificano più nuovi casi. Gli occhi sono puntati sui rientri da quelle comunità estere in cui il virus è particolarmente attivo dunque. 
Tuona De Luca, che nei giorni scorsi e in quelli dell'emergenza covid si è distinto per rigore, e che oggi valutando ciò che accade pensa a reintrodurre l'obbligo di mascherina anche all'aperto, e con 35 gradi di questi giorni è una minaccia che dovrebbe indurre a rivedere i propri atteggiamenti.
Il governatore ha avvertito: “Se si moltiplicano i casi la l'obbligo di mascherina all'aperto diventerà inevitabile”. Ad oggi i numeri sono stabili, ma le impennate in occasione della nascita dei focolai indurrebbero alla prudenza.