Una fabbrica considerata fino ad oggi un'eccellenza nella componentistica dell'automotive costretta anche lei a fare i conti con la crisi e, a detta degli operai, con investimenti sbagliati. Esplode in Irpinia un'altra vertenza: quella della Cms di Morra De Sanctis con stabilimenti anche a Nusco e Prata Principato Ultra per un totale di 150 dipendenti che ora vedono a rischio il loro futuro occupazionale.
"Gli ultimi due stipendi sono stati pagati a rate, 2 tranche a maggio e addirittura 3 a giugno, nessuna rassicurazione per luglio e agosto. Chiediamo di capire chiaramente qual'è il piano industriale dell'azienda - spiega Giuseppe Morsa, segretario della Fiom Cgil. E così gli operai hanno chiesto un incontro al Prefetto per tentare una mediazione con la proprietà prima che la situazione peggiori ulteriormente.
“Ci sono difficoltà che vengono da lontano, solo accelerate dal covid, frutto di investimenti sbagliati fatti dalla vecchia gestione. Le commesse ci sono, abbiamo fatto 1-2 giorni di cassa integrazione, quindi non ci spieghiamo questa situazione surreale – dice Maurizio Coscia, rsu della fabbrica. Ci sono persone monoreddito che non possono far fronte alle rate che non possono sostenere con le banche per cui chiediamo all'azienda di sederci intorno a un tavolo e di smetterla di fare il pugno duro”.