Antonio De Palma, presidente Nazionale del Nursing Up, Sindacato Infermieri Italiani, interviene con forza in merito alla recente denuncia della Federconsumatori, che ha messo al corrente gli organi di informazione sulla presenza, nel web, di avvilenti proposte di lavoro destinate ai liberi professionisti.

«Come Sindacato che cura non solo gli interessi dei colleghi che lavorano nella sanità pubblica, non possiamo ignorare certe scabrose vicende, come forse farebbero altri. Non è possibile. Che alla fine si tratti di infermieri iscritti o meno al nostro sindacato, qui c’è in ballo la nostra dignità, la nostra professionalità. Ed è davvero avvilente, continua De Palma, apprendere di offerte di lavoro a 5 euro lordi all’ora, da parte di cooperative private, per misurare la temperatura ai bagnanti sulle spiagge italiane. Lidi balneari, parchi tematici offrono turni assurdi, di 12 ore, a cifre ridicole che sviliscono la dignità professionale degli interessati e la professione tutta. A cosa è servito allora studiare, raggiungere l’obiettivo di una laurea, se poi lasciamo che ci trattino in questo modo? Mi rendo conto che non tutti hanno “il privilegio” (ci sarebbe poi tanto da dire in merito…) di un contratto di assunzione nel SSN, ma credo debba esistere, da parte di ogni infermiere, un punto fondamentale sotto il quale non è possibile scendere, anche se c’è necessità di guadagnare e se la crisi incombe.

La recente pandemia deve per forza averci insegnato qualcosa. Deve aver lasciato dolore sulla nostra pelle e segni indelebili dentro di noi. La morte in pieno volto l’hanno vista tanti di noi: non solo nelle corsie degli ospedali ma anche nelle strutture private, nei centri per anziani. Il Covid non ha risparmiato nessuno.

E ci saranno certamente anche liberi professionisti, tra i colleghi, che ci hanno rimesso la vita. Numeri di cui non siamo e forse non saremo mai a conoscenza. Ecco, sbotta De Palma, quando apprendo di proposte di lavoro ai limiti della dignità umana penso a loro. Ai colleghi non iscritti ai sindacati o alle associazioni che si sono ammalati e sono addirittura morti durante il Covid. Sono infermieri come gli altri, sono uomini e donne come gli altri.

Il Governo e le Regioni fanno già fatica ad occuparsi di chi lavora nella sanità pubblica e privata, e non mi pare proprio che stiano dimostrando interesse per i liberi professionisti. Per questa ragione le denunce devono arrivare da chi si ritrova invischiato in questi tunnel senza uscita, in queste trappole terribili che nulla hanno a che vedere con un impiego serio e qualificante.

Se le indagini sindacali che abbiamo promosso dimostreranno che il fenomeno è generalizzato, e se risulterà confermato che in molte strutture private manca anche qualsiasi materiale di protezione, allora interverremo con forza anche sulle istituzioni, affinche si occupino di tutto questo.
Insomma, sbotta De Palma, non importa che tu sia un collega libero professionista o un operatore sanitario impiegato nella sanità pubblica o privata e se sei iscritto o meno ad un sindacato. Rimani sempre un infermiere e come tale non meriti tutto questo».