Lì dove arriva il virus arriva Matteo Salvini. È questa l’unica certezza scientifica sulla quale nessuno può sollevare obiezioni. Poco conta che se non si può andare al campo rom di Scampia, si va a quello di Giugliano, perché tanto per chi aveva le magliette con la ruspa, una realtà vale un’altra, tanto bisogna eliminarle.
Il leader leghista oggi in visita al campo nomadi di Giugliano ha infatti affermato che per la lega l’”obiettivo è quello di campi rom zero. Ho voluto toccare con mano questa situazione che si può risolvere. Penso a Pisa, a Ferrara dove i campi rom abusivi sono chiusi. Il nostro obiettivo è di tornare al governo e al Comune di Giugliano per dare certezza si cittadini”.
Poi però Salvini non si ferma certo alla questione locale e rilancia i suoi cavalli di battaglia contro il governo a partire dalla scuola. “Mancano i banchi? Gli spazi? Io credo che alla scuola italiana manchi il ministro” ha detto il senatore della Lega che poi ha parlato della ministra Azzolina come “la peggiore degli ultimi decennio eppure siede alla scrivania che fu di Benedetto Croce e di Giovanni Gentile. Ho letto che dice che io l'attacco perché è donna, l'attacco perché non è capace. Potrebbe esser un rispettabile uomo anziano ma se non è capace sarebbe lo stesso. Prima si dimette la signora si dimette e prima la scuola italiana tornerà ad avere dignità”.
Naturalmente Salvini non poteva non parlare di Autostrade affermando “ditemi voi per l'operazione autostrade dove è il vantaggio per i cittadini italiani: hanno vinto i Benetton. Cassa depositi e prestiti sono i risparmi dei cittadini italiani”.
Naturalmente non si fa scappare l’occasione di parlare anche di argomenti locali, rispolverando un vecchio cavallo di battaglia come quello della gestione dei rifiuti. “In Campania - ha detto Salvini -servono i termovalorizzatori che sono assolutamente sicuri. In alcuni città europee sono nei centri storici e ci sono anche i parchi giochi per i bambini. Se non si fanno vince la camorra. La Campania è bellezza, lavoro e turismo ma deve essere anche una terra sicura dal punto di vista ambientale”.
Poi dopo aver discusso di cose che in queste realtà di degrado vede emarginazione sembrano lontanissime una bambina che vive nel campo ha riportato con semplicità il leader sovranità alla realtà che lo circondava. “Mi dai una casa?” ha chiesto la piccola a Salvini, che spiazzato, questa volta però non ha risposto con la ruspa, forse anche al leader leghista quella è sembrato un’inopportuna follia violenta comoda per i social ma non per la realtà e ha detto “mi piacerebbe avere il potere di dar case”.