Benevento

“Certo non si può premiare una logica che premia solo Salerno, anche a discapito del Sannio”. Così Caldoro, candidato presidente della Campania per il centrodestra nell'incontro con i componenti della sua coalizione a Benevento, dalla Lega, a Forza Italia a Fratelli d'Italia a Raffaele Tibaldi. Mancavano, tra le fila di Forza Italia, sia i consiglieri comunali che l'assessore Antonio Reale.
E Caldoro ha analizzato proprio la posizione e le scelte del sindaco del capoluogo: “Mastella? Ci ho parlato prima del covid, voleva candidarsi come presidente nel centrodestra. Ha la sua storia politica, giusto ambisse a candidarsi. L'intesa era che qualora gli equilibri cadessero, noi saremmo rimasti assieme. C'erano perplessità nel caso di candidati esterni, più di Mastella che mie. Io penso che lui è un sindaco di centrodestra, la moglie senatrice di Forza Italia: la Lega ha le sue ragioni nell'attaccare Mastella, Mastella ha le sue ragioni a non gradire gli attacchi della Lega. Io se fossi stato Mastella avrei affermato le mie ragioni nel centrodestra. Non capisco perché lo scontro si traduca nell'andare con De Luca, specie in considerazione della battaglie degli anni scorsi per l'ospedale, per la spesa, che vedevano Mastella contro De Luca. Io spero ancora che Mastella possa esprimere le sue ragioni nel centrodestra”.
Quanto al centrosinistra Caldoro lancia bordate sulla composizione delle liste: “Inaccettabile che si costruiscano liste con gli assessori, occupando il bene pubblicoRinnovamento? Sono unico candidato che non ha cercato candidatura. In Campania il quadro è lo stesso da anni: sì, va cambiato, guardando chi dice le cose più convincenti e le squadre”.

E sulla visione delle aree interne: “Sono qui per valutare cosa fare in uno scenario straordinario, sono andato a vedere le cose fatte nei miei cinque anni: un asilo nido, una piazza, un parco giochi per bambini. Solo nei nostri cinque anni si sono fatte cose per il Sannio. A Fragneto ci sono ancora ecoballe: c'è la mentalità di controllare dall'alto le regioni, non va bene. Amministratori vanno ascoltati e vanno date risorse: io ho fatto così. Troppe volte le opere pubbliche sono rimaste bloccate perché Regione voleva controllare appalti.