Chiedono di conoscere la decisione dei giudici della Corte d'Appello sulla richiesta di sospensiva del pagamento stabilito in seguito alla sentenza di primo grado. I genitori di Arianna Manzo, Eugenio e Matilde, insieme al figlio Mario, da stamattina hanno iniziato lo sciopero della fame. Una decisione annunciata dinanzi all'ingresso della Corte d'Appello di Salerno dove hanno affisso anche uno striscione con il quale chiedono “Giustizia per Arianna”. La ragazza di 15 anni di Cava de' Tirreni, secondo la famiglia, è stata vittima di un caso di malasanità quando aveva tre mesi. La piccola fu ricoverata prima all'ospedale di Cava de' Tirreni e poi al Cardarelli per una bronchiolite. Da allora la ragazza ha subito un danno irreversibile al sistema nervoso centrale.
Lo scorso 26 novembre, dopo otto anni di battaglie giudiziarie, la seconda sezione civile del Tribunale di Salerno ha condannato il Cardarelli a pagare un risarcimento di 3 milioni di euro. Decisione che l'azienda ha impugnato in Appello insieme alla richiesta di sospensiva del pagamento. Lo scorso 25 giugno è iniziata la celebrazione del processo di secondo grado ma i giudici non si sono ancora pronunciati. «Riteniamo che la corte possa solo confermare la sentenza di primo grado e quindi chiediamo che si pronunci», ha affermato l'avvocato Mario Cicchetti, legale della famiglia che ha rivolto un appello anche al governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
"Giustizia per Arianna", sciopero della fame dei genitori
Protesta dinanzi al Tribunale, l'avvocato: "Chiediamo che la Corte di pronunci"
Filippo Notari