Me ne frego. Il motto era ricamato in oro al centro del gagliardetto azzurro dei legionari fiumani (un gagliardetto che riporta invece la variante "Me ne strafotto" è presente al Vittoriale degli italiani di Gardone, nell'ala di "Schifamondo"). In seguito venne utilizzato dalle Squadre d'azione fasciste. E oggi, nel 2020, è stato ripreso e usato come claim della sua campagna elettorale da Gimmi Cangiano candidato casertano alle regionali di Fratelli d'Italia, il partito della Meloni.
L’esponente casertano corre a sostegno del candidato governatore del centrodestra Stefano Caldoro. In poche ore è scoppiato il caso a livello nazionale col Partito Democratico che sui profili social ha denunciato la vicenda: “Il candidato di Fratelli d’Italia in Campania che usa, per la sua campagna elettorale, il motto fascista è il segnale che la destra sovranista non riesce a fare i conti con la storia. Ed è un problema per la democrazia, che dovrebbe avere valori comuni condivisi da tutte le forze politiche, in particolare poi quelle che siedono in Parlamento, compreso soprattutto l’antifascismo”, si legge su Facebook.
"Vergognoso e indecente il manifesto con cui questo signore lancia la sua candidatura al consiglio regionale della Campania."Me ne frego" la più alta espressione di libertà - è il commento del coordinatore di Sinistra Italiana Antonio Dell'Aquila che prosegue - Ora come possa una frase del genere,storicamente il motto della violenza delle camicie nere nel periodo più buio del nostro Paese,rappresentare addirittura la più alta espressione di libertà,ci sorprende e offende i valori su cui è stata costruita la nostra democrazia. O Cangiano è ignorante o non ignora e il suo riferimento è inequivocabile. Quale che sia la spiegazione, pensiamo in ogni caso che si debba vergognare".“