Angri

Intestazione fittizia di automobili, denunce e arresti nel napoletano. Gli agenti della Polizia Stradale di Angri hanno arrestato un cinquantenne di Giugliano accusato di falso in atto pubblico  con induzione in errore di un pubblico ufficiale, intestatario fittiziamente di oltre 300 veicoli. 

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica partenopea.

Solo pochi mesi fa, gli stessi agenti in esecuzione di un'altra ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Procura di Napoli, arrestarono O.B, un sessantenne di Caserta che risultava intestatario fittizio di circa 700 veicoli che sono ancora tutti in corso di sequestro.

Il meccanismo dell’intestazione fittizia, normalmente, prevede l’accordo tra due parti; una rappresentata dagli ideatorin del meccenismo, e l’altra da  ‘prestanome’ o ‘teste di legno’ che in cambio di somme di denaro si lasciano intestare auto e moto, utilizzate poi sia da persone di nazionalità italiana, sia anche da persone provenienti dall’est Europa o dal nordafrica, non solo per la commissione di reati, che vanno dal furto, alle rapine, al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti , ma anche  per utilizzare dei mezzi sostanzialmente ‘fantasma’, intestati fraudolentemente, e quindi non riconducibili concretamente a nessuno. 

Questi veicoli non fanno scaturire responsabilità in capo ai loro conducenti, a cominciare dall’onere del pagamento delle ‘multe’, dei pedaggi autostradali ecc., e soprattutto per la mancanza di una copertura assicurativa per la responsabilità civile, con conseguenze ancora più gravi, allorquando i mezzi restano coinvolti in incidenti stradali con lesioni anche mortali.

Il procedimento è scaturito in seguito ad una denuncia  che fa riferimento ad un furto avvenuto allo svincolo autostradale di Pompei nell’auto di una cittadina belga dalla quale era stata asportata una borsa. Le successive indagini hanno consentito di accertare che il furto era stato commesso da sconosciuti che viaggiavano a bordo di un’autovettura ripresa dalle telecamere del sistema di videosorveglianza presenti sul posto. Dai controlli delle banche dati della Polizia è emerso che la vettura era stata controllata precedentemente in quanto il conducente, di etnia rom, nell’occasioneaveva opposto resistenza a pubblico ufficiale dandosi alla fuga.

I successivi accertamenti effettuati sull’autovettura  hanno consentito di appurare che la stessa era intestata a B.C. destinatario della misura cautelare. Le indagini successive hanno fatto emergere che B.C. risultava proprietario di ben 344 veicoli.

Per questi motivi la Procura della Repubblica di Napoli e gli agenti della Sottosezione di Angri hanno denunciato diversi prestanome per  falso in atto pubblico con induzione in errore del pubblico ufficiale e chiesto nei loro confronti un provvedimento di blocco anagrafico da notificare a Pra, Motorizzazione Civile e Camera di Commercio per impedirne la compravendita.