La recente pandemia da coronavirus ha evidenziato la necessità di potenziare la medicina generale e quella  territoriale puntando alla risoluzione di scelte  irrisolte a cui tocca dare  soluzioni efficaci e quanto mai urgenti.

In Campania al primo posto  delle questioni irrisolte vi è il problema  delle assegnazioni degli ambiti carenti di assistenza primaria, che riguarda la graduatoria definitiva di centinaia di  medici di medicina generale, anno 2019, e  di medici “continuità assistenziale” (ex guardia medica). Un problema esploso pubblicamente, poco tempo fa,    quando centinaia di medici hanno manifestato sotto la sede della Regione, al centro Direzionale di Napoli.

La svolta che rivendichiamo per rafforzare la medicina generale e quella territoriale, è dettata anche da fenomeni strutturali che l’attraversano, come i numerosi pensionamenti attesi nei prossimi mesi e anni; di conseguenza  la  sanità campana potrebbe rischiare  il tracolo  non solo a causa dell’emergenza coronavirus ma anche per il perdurare di un  certo lassismo nell’ambito delle scelte ammnistrative.

Per  queste ragioni, è quanto mai urgente la stabilizzazione dei medici  precari, che vivono una esistenza precaria da molto tempo e puntare all’adeguamento degli organici. In Campania esiste un esercito di medici ultraquarantenni che lavorano da oltre 10 anni come sostituti precari nella continuità assistenziale e nel 118 in attesa di stabilizzazione o di assegnazione carenza di medicina di base.

C’è d’aggiungere, davanti alle necessità qui indicate, che la struttura regionale della Regione Campania, che deve sovra intendere alla programmazione delle attività  dei medici campani, risulta  essere sotto  organico e mancante di funzionari. In questo senso risultano più evidenti e dirette le responsabilità di tale struttura, in quanto da anni non si è messo mano a processi di ricambio della classe medica, determinando, in qualche modo,   il vuoto amministrativo.

Per dipanare  questa situazione a tinte fosche chiediamo il coinvolgimento degli Ordini provinciali  dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri  della Campania che devono assumere  sempre un ruolo di garanzia tra le forze sindacali e la parte pubblica e mai scendere in campo come protagonisti.

Ci battiamo affinché sia assicurato il diritto di esercitare dignitosamente e stabilmente la professione medica e  a tal fine  attendiamo che la pubblicazione delle zone carenti sia effettuata in tempi brevissimi per esaudire le  aspettative della categoria. Non possiamo arrivare in prossimità delle prossime elezioni regionali con il rischio che  i medici di medicina generale diventino oggetto di campagna elettorale.

In Campania  occorre impegnarsi per delineare, davvero,  un sistema sanitario organizzato e fondato su due direttrici: ospedale e territorio. Il medico di medicina generale  deve ritornare ad essere il fulcro del rapporto tra il  servizio sanitario e il paziente.