Benevento

“La sfida è importante. Mi accingo a svolgere il ruolo di responsabile territoriale della Valle Caudina e Telesina insieme alla collega Lina Laudando con impegno e gioco di squadra.
Svolgere tale compito non sarà facile, è un onere ed al contempo un onore, per questo ringrazio i due coordinatori Cinzia Mastantuono e Pasquale Orlando per la responsabilità assegnatami”.
Così Roberto Stallone di Italia Viva.
“Le due Valli da sempre sono le porte del Sannio e le cerniere territoriali, per chi proviene da Roma o Napoli e per chi va verso Bari e Pescara.
Giunti nelle due valli, il paesaggio cambia, il verde e le montagne predominano, in valle Caudina con forza, in valle Telesina con forme più dolci. Incorniciate tra il massiccio del Partenio ed il massiccio del Matese, nel mezzo prende forma "la dormiente" del Taburno.
L'ambiente è il filo conduttore, parchi regionali e fiumi, danno valore a questi luoghi, pur con le criticità del rischio idro-geologico.

La storia che segna questi luoghi, non è da meno. Sin dalle origini romane, sino a giungere ai borboni, tante opere minori, che in una azione corale,costellano i territori delle due valli.

Il turista avventore, rimane incantato da cotanta bellezza. Dall'antica Caudium a Saticula e Telesia, siti archeologici tutti da scoprire, insieme agli acquedotti, ai santuari arroccati sulle alture montagnose.
Italia Viva intende partire da ciò, dall'identità dei luoghi, dalle bellezze, dalla storia, dai prodotti enogastronomici, dal tessuto sociale con le sue tradizioni e i suoi folclori.

Entrambe le valli hanno una tradizione e una vocazione agricola e turistica, oggi direi in fase dormiente.

Le due Valli hanno distinte specificità. Dall'una emerge il distretto del vino e delle acque termali con annesso Parco Grassano, dall'altra l'appia Antica con la storia delle forche caudine, racchiuse nelle mura del castello di Montesarchio dove ha sede il museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino. Nel mezzo, ricade uno dei borghi più belli d'Italia: Sant'Agata dei Goti. Le due valli hanno ricchezze inesplorate e non valorizzate, tra cui spicca “l’acquedotto Carolino” patrimonio Unesco dal 1997.

L’ambiente, con la produzione agricola e l’eco-turismo, possono rappresentare la svolta per lo sviluppo sostenibile nel Sannio.

Per puntare a ciò, non è sufficiente che le istituzioni e i cittadini sanniti investano nei due settori, dando vita a filiere del vino, dell’olio e a servizi turistici culturali alle scoperte delle bellezze sannite, con azioni mirate e pianificate.

Per far crescere in modo strutturale lo sviluppo di queste due valli, è necessario ed urgente completare il disegno delle infrastrutture dei trasporti, rimasti solo proclami su carta stampata, ovvero: il raddoppio della “Benevento-Caianello”, il completamento della fondo Valle Isclero e della Pianodardine, la trasformazione della rete ferroviaria della Valle Caudina in Rete metropolitana in diretto collegamento con la stazione di alta velocità di Afragola, ed una rete di mobilità sostenibile, quale la Ciclovia Benevento e Real Sito di Carditello con l’asse portante della pista Ippo-pedo-ciclabile dell’acquedotto Carolino, che dalla Proprietà Reale ubicata nel Parco del Taburno, attraversando i stupendi paesaggi sanniti, giunge alla meravigliosa Reggia di Caserta.

Vanno inoltre risolte alcune criticità, tra cui la disomogeneità istituzionale della valle Caudina divisa in due provincie, quella di Avellino e di Benevento. La politica ha sciupato una grande opportunità. A nulla è valso la costituzione della “Città Caudina” nel 2014, che in sei anni nulla ha prodotto. Da opportunità istituzionale per una crescita della Valle Caudina, il giocattolo della “Città Caudina” ha fatto emergere i limiti di una classe dirigente miope ed arroccata su campanilismi e personalismi a discapito della Comunità dell’intera Valle.

Sul nostro territorio la politica e i suoi interpreti, al contrario devono esprimere competenza e sintonia con le comunità, sviscerando gli eventi e collegandoli, facendone una costanza, aggregando attorno a sé il meglio della società in senso sia culturale che del fare, creando sinergia e contaminazione per ciò che è positivo, per ciò che è innovazione e riformismo. Altrimenti è e resta notabilato che galleggia, che annaspa e che, poi, approfitta di ogni cosa per restare lì. Una classe dirigente è tale se sa strutturare un lavoro riparatore e innovativo insieme, che dia possibilità e anche responsabilità a ognuno. Un lavoro che, come tale, costa fatica. Il Sannio è pieno di queste “buone fatiche” basterebbe solo valorizzarle e metterle in rete.

Il primo passo che intendo svolgere insieme ai due Coordinatori provinciali, sarà avviare un interlocuzione con il Presidente della Regione Campania De Luca ed i ministeri dedicati: la Ministra dell’Agricoltura Bellanova ed il Ministro della Cultura Franceschini per attivare e canalizzare risorse all’avvio strategico dei cantieri necessari al cambio di passo”.