Napoli

Il governo che si è trovato ad affrontare la più grande crisi sanitaria, economica e sociale dell’ultimo secolo, è un governo da discorsi da bar, da improvvisati che neanche si fingono preparati, da ministri approssimativi, frutto di quella follia dell’uno vale uno di stellata memoria.

E infatti a rimanere saranno, oltre ai danni reali e ai pesi sulle generazioni future, l’approssimazione, l’impreparazione, la completa mancanza di conoscenza e di coscienza di quella realtà che bisognerebbe governare, di una classe dirigente che dovrebbe almeno provare a rimettersi in discussione. 

La ministra dell’Istruzione, la stessa che ha mostrato la più totale confusione e incapacità di ripristinare un servizio e di garantire un diritto fondamentale, la ministra che ha cambiato idea giorno dopo giorno, creando panico e sconcerto in quel mondo già fragile della scuola, ieri si è superata. 

Nell’attesa conferenza stampa che avrebbe finalmente svelato le fatidiche linee guida per la ripartenza di una scuola ormai chiusa da 6 mesi, ha compiuto un gesto che ha mostrato con lampante chiarezza il pregiudizio, la pochezza di chi si accomoda in un preconcetto atavico senza neanche controllore. “A Scampia si fa scuola in un appartamento” ha detto la ministra Azzolina e il presidente Conte ha rincarato la dose “"Cerchiamo di accettare questa sfida, a Scampia una scuola come si deve, dobbiamo assolutamente tentare di offrire ai ragazzi del quartiere Scampia una scuola migliore, visto che mi hai parlato di questo istituto in un appartamento. Ci deve essere un punto di equilibrio: tu hai citato la scuola Majorana a Brindisi e l'appartamento a Scampia. Vediamo di allontanarci dall'appartamento e avviciniamoci alle best practice”. 

In realtà non esiste nessuna scuola in un appartamento di Scampia e questo è l’ennesimo risultato di un preconcetto che vede nel quartiere napoletano il male assoluto, il bersaglio facile sul quale far ricadere ogni degrado, il nome adatto per far finire ogni dichiarazione in prima pagine. Il luogo dove tutto può accadere e dove tutto si può rovinare. 

Questa della scuola in un appartamento di Scampia non solo è una bufala, ma è l’ennesima dimostrazione che le chiacchiere da bar devono rimanere nei bar e non possono diventare la voce di un governo.