Mondragone

Lo aveva detto qualcuno, non importa chi, e il chi è Sandro Ruotolo, solo pochi mesi fa: “Castelvolturno è una bomba sociale”. Ha sbagliato di pochi chilometri: la bomba è esplosa, sì, non a Castelvolturno ma a Mondragone. Cambia solo l'involucro: gli ingredienti del mix sono gli stessi. Sfruttamento, disperazione, ghetti e propagande scellerate su cui si è soffiato in maniera sciagurata a fini esclusivamente elettorali e in maniera altrettanto sciagurata si continua a soffiare.


Italiani contro bulgari: botte, calci, sedie dai balconi. A Castelvolturno sarebbero stati i nigeriani. Sono gli untori: il focolaio è partito dai palazzoni ex Cirio, occupati abusivamente da quella gente dell'est, parecchi anni fa. Parecchi oggi ne scoprono l'esistenza mentre quei bulgari protestano, scappano: quei palazzoni sono un ghetto, niente di meno, sono un ghetto popolato da schiavi. Perché questo sono i bulgari o i nigeriani che vanno nei campi e creano nei palazzoni abbandonati ghetti che per condizioni igieniche e sanitarie vanno ben oltre i limiti dell'umana sopportazione.


Vanno bene come schiavi quei bulgari però: nei campi per pochi euro possono starci, affondati fino al ginocchio nel letame bufalino sono pure simpatici, è tollerabile, così come i neri a raccogliere pomodori sotto il sole. Se si ammalano diventano untori, senza che però si vada a guardare che in quei palazzoni “l'unzione” è inevitabile, il focolaio scontato. No, molto più comoda la caccia al bulgaro, molto più comodo armare i cittadini impauriti contro i disperati: le bombe sociali piacciono, fanno botti grossi. E i botti, specie da queste parti si sa, si criticano il giorno dopo, ma il giorno prima si spera che qualcuno li spari, e la sera stessa ci si bea a guardarli e a sentire le deflagrazioni.


E basta un giro su qualche profilo social per testare quanto salvifiche siano quelle immagini di sedie che volano e proteste: manna dal cielo, energia pura in fase di “low battery”.
Via con le urla: dalli all'untore, andate via, anzi no che ci servite, guarite e tornate a fare gli schiavi, zitti e muti.