“Venerdì 26 giugno dalle ore 9.30 alle ore 12.00, l’Ugl metalmeccanici manifesterà in tutte le province d’avanti ai Palazzi del Governo sensibilizzando le Istituzioni, la politica e la gente comune sull’iniziativa messa in campo dall’o.s. riportato in un documento, affinché si comprenda l’assenza di politiche e sviluppo per l’industria appellandoci al Premier, Giuseppe Conte sull’esigenza improrogabile della centralità della politica industriale e dei livelli occupazionali”.
Antonio Spera, Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici ha riunito in teleconferenza i vari coordinamenti nazionali della federazione per mettere a punto i dettagli organizzativi in vista della manifestazione di venerdì p.v. che avverrà davanti a tutte le Prefetture d’Italia.
“I dati Istat sul crollo della produzione industriale sono sconcertanti: -19,1% ad aprile con -42,5% su base annua. E’ giunto il momento – prosegue Spera – di non poter permetterci ancora di perdere altro tempo su questioni drammatiche: tra i settori più colpiti dal lockdown il comparto dell’auto che fa registrare un calo del 100% e in diversi settori industriali con stime di oltre il -90%. Un tracollo economico che ha colpito il nostro Paese e che sta provocando la chiusura forzata di attività produttive strategiche, con effetti devastanti sulla ricchezza nazionale e sulla tenuta sociale.
Diventa indispensabile agire poderosamente sulle politiche di sviluppo industriale dove l’Ugl metalmeccanici ritiene necessari interventi attraverso la riduzione della pressione fiscale; il taglio del cuneo fiscale; con salari più robusti; dando una sferzata nella gestione dei 160 tavoli di crisi al MiSe; incentivare il rilancio del mercato interno.
E sarà, uno dei 4 punti riportato nel nostro documento, che i segretari Ugl Metalmeccanici ne consegneranno copia a tutti i Prefetti a fine manifestazione facendo capire a chi ci governa che, in tal senso, preoccupano le proiezioni del Centro Studi Ugl in cui si stima prossimamente oltre un milione di posti di lavoro a rischio. Urge, dunque, un immediato shock fiscale per dare ossigeno alle imprese con un programma di investimenti in grado di favorire la creazione di nuovi posti di lavoro e ciò può avvenire solo con un rilancio economico e sociale”, conclude Spera.