"In un Paese normale le dichiarazioni di Vincenzo De Luca e di Enzo Napoli sulle Fonderie Pisano avrebbero avviato una concreta e veloce operazione verità o avrebbero spinto la magistratura a chiedere lumi sulle pesanti affermazioni". Cosi Gaetano Amatruda, giornalista professionista che anima l’associazione "Andare Avanti".
"Un Presidente di Regione che testualmente dice: "Abbiamo alcuni problemi ambientali a cui stiamo lavorando. Nei prossimi giorni valuteremo il problema riguardo alle Fonderie Pisano di Salerno. Riceveremo una relazione molto dettagliata dall’Istituto Zooprofilattico ma la mia sensazione è che non si debba aprire l’attività", avrebbe dovuto chiarire - dice Amatruda - nei giorni immediatamente successivi. De Luca, che molto probabilmente ha già ricevuto parte della relazione, tentenna, perde tempo e non rende noti i dati dello studio. E sull’altro versante fa peggio il sindaco della città capoluogo Enzo Napoli che, intervistato qualche giorno dopo le dichiarazioni del Governatore, si è allineato senza pretendere spiegazioni. Enzo Napoli avrebbe dovuto, utilizzando tutti i canali ufficiali, chiedere le ragioni di affermazioni così nette".
Non solo. "In un Paese normale, preso atto dell’immobilismo e della schizofrenia delle Istituzioni, preso atto della incapacità di avviare un dialogo leale con le associazioni e le forze politiche, sarebbe intervenuta la magistratura. Dove si è mai visto - si chiede Amatruda - un presidente di Regione che annuncia, in un soliloquio in tv, la probabile chiusura di una azienda? Dove si è mai vista una così evidente sudditanza di un sindaco? Dove si registra l’immobilismo amministrativo di un comune rispetto a circostanze così gravi? Neanche nei paesi comunisti più arretrarti del mondo. Ed allora gli organi di vigilanza, tutti, hanno il dovere di accelerare questa operazione che è diventata, ora, anche di trasparenza amministrativa. E’ un dovere verso l’imprenditore, verso i lavoratori che hanno il diritto di essere sereni e soprattutto verso la cittadinanza che ha il diritto di sapere e conoscere, di avere certezze sulle condizioni ambientali e sulla salute", conclude Amatruda.