Napoli

L’ASL Napoli 1 Centro non ha mai smesso di essere al fianco delle donne vittime di violenza di genere,
sostenendole ancor di più nei mesi del lockdown. «In Italia e nel mondo - dice il direttore generale Ciro
Verdoliva - le necessarie norme di contenimento hanno creato un'emergenza nell’emergenza, per questo
abbiamo voluto rafforzare ancor più l’impegno dell’ASL Napoli 1 Centro nell’affrontare il fenomeno della
violenza di genere, da tempo riconosciuto dall’OMS come un problema di sanità pubblica. Il lockdown ha
infatti esacerbato le relazioni a rischio in una convivenza quasi forzata, proprio in un momento in cui il senso
comune percepiva come ridotte le possibilità di ricevere aiuto. In tutti questi mesi lo sportello anti violenza
(OLV - Oltre La Violenza) dell’ASL Napoli 1 Centro ha continuato ad essere operativo e aperto al pubblico.
Ma c’è di più, è stata intensificata l’offerta del servizio con attività di sostegno psicologico anche attraverso
consulenze telefoniche e assistenza online. Nei difficilissimi mesi di marzo, aprile e maggio (in particolare dal
9 marzo al 18 maggio) sono arrivate sul numero 338-500.43.98 e sulla email
oltrelaviolenza@aslnapoli1centro.it del servizio Oltre la violenza numerose chiamate per richiesta di
informazioni da parte di utenti, operatori del settore e cittadini che stavano vivendo momenti difficili nelle loro
relazioni affettive e sentimentali. Sono stati completati moltissimi colloqui telefonici assimilabili a consulenze
psicologiche individuali a distanza e sono stati predisposti anche piani di intervento per autori di violenza
contro le donne e di genere.
Allo stesso tempo il gruppo di lavoro dell’ASL Napoli 1 Centro ha intensificato l’attività comunicativa su
stampa e social network, con un piano di comunicazione che ha avuto tra i suoi obiettivi quello di sensibilizzare
i cittadini rispetto alla violenza contro le donne. «Due Cuori e Una Quarantena» e «Papà in Gioco»
(quest’ultima realizzata in collaborazione con il Dipartimento degli Studi di Genere della Federico II e gli altri
partner del progetto europeo VIDACS) sono state due delle campagne messe a punto in questi mesi. «La scelta
è stata quella di esplorare le differenze di genere e farle emergere, come possibilità per dar voce anche agli
uomini - dice la psicologa referente del progetto Antonella Bozzaotra -. Abbiamo cercato di valorizzare le
risorse e le esperienze degli uomini sia come partner che come padri». Il vademecum “Come contenere la
pandemia della violenza maschile contro le donne” ha inoltre offerto alcune indicazioni ispirate alle regole di
prevenzione diffuse per il contrasto dell’epidemia da COVID-19 e riadattate al fenomeno della violenza, con
l’obiettivo di offrire suggerimenti per prendersi cura delle proprie relazioni e prevenire la violenza.