Avellino

Dopo l’arrivo a Villa Amendola, per volontà del Sindaco Gianluca Festa delle opere di Cesare Uva “Ritorno da Montevergine” e “La Tempesta”, e del ritratto a figura intera della N. D. Giovanna Longo Tamburini, più nota come il “Ritratto della Prefettessa”, di Alfonso Grassi, da sempre parte degli arredi della stanza del Primo Cittadino a Palazzo di Città, una nuova acquisizione per il Museo Civico di Villa Amendola, si tratta dell’ opera “Migranti” del noto pittore avellinese Generoso La Sala, classe 1938, che andrà ad arricchire la già considerevole quadreria del Polo Museale di Via Due Principati.

Soddisfatto per la nuova acquisizione il Curatore del Museo Civico di Avellino, lo Storico dell’Arte Alberto Iandoli. “Il Maestro Generoso La Sala – ha commentato infatti a riguardo Iandoli - è un artista che è parte della storia dell’arte nella città di Avellino, e ciò non solo per i numerosi premi e riconoscimenti che la sua pittura ha ottenuto in oltre un cinquantennio di attività, ma perché egli è stato, sin dagli anni ’70 del secolo scorso, uno degli artisti animatori dello storico “Centro Arte 33” di Corso Vittorio Emanuele, uno straordinario salotto culturale cittadino per ciò che riguarda le arti visive, diretto dall’eclettico Marcello Serio. Ma Generoso La Sala, è importante evidenziarlo – ha aggiunto Alberto Iandoli - è stato anche parte di
quel gruppo di allora giovani artisti locali, composto tra gli altri dai vari Enzo Angiuoni, Tina Capriolo, Gianni Maglio, Antonio Pugliese e Giovanni Spiniello che, con i compianti Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio decisero di affiancare all’annuale appuntamento del Festival di cinema Neorealista “Laceno d’Oro” delle
mostre d’arte e un premio di pittura, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, in qualità di presidenti di giuria, di artisti del calibro di Emilio Notte ed Ernesto Treccani.

In qualità di Curatore del Museo Civico – ha affermato ancora Alberto Iandoli – non posso che ringraziare il Maestro Generoso La Sala per aver deciso di donare al nostro Museo una sua opera, che va ad aggiungersi alle altre opere d’arte, già patrimonio del Museo, a cui mi auguro possano andare ad aggiungersene ancora delle altre, in modo tale da poter arricchire sempre più l’offerta ai fruitori del nostro giovane museo cittadino”.